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da sperarsi che una parte di essa sia mutat a in un pubbli co

giardino. Mentre poi "la città s'ingrandisce e si abbellisce alla

periferia ; non manca di migli orarsi an che nel centro cori oppor–

tuni sventramenti. Le strade strette a poco a poco vengono

allargate, e sulle rovine di case in comode e malsane sorgono

elegan ti palazzi (via Pietro Micca). Questi svent rament i (piutt osto

facili e poco costos i per la mancanza di palazzi o di chiese di

grande importanza sto rica o art istica) rendono meno accentuato

il

fenomeno di

eccentr azione,

potendo i ricchi avere belle e comode

abitazioni anche nel centro della città.

È

ornai certo, che an che

qu el poco che resta dell'antica Torino'

è

destinato a cadere sotto

il piccone demolitore; perch è sempre più vivo si sente da tutti

il bisogno di ar ia e di luce, e l'aria e la luce sono, purtroppo,

deficienti ancora in alcun e vie nella città.

Concludendo. si può dir e che Torino

è

un a città comoda,

pulita, bella, piena di vita, ma tra nquilla e seria ;

è

una citt à

destinata ad un grande avvenire, se non

verrà

meno ne' suoi

abitanti , qu ello spirito ricco di ardite iniziative

e

quella serietà

di propositi a cui Torin o e l'Italia devono la loro presente

fortuna.