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corrispondono a due o più successivi ingrandimenti delle città
medesi me; in Torino, invece, ve n'è uno solo,
perchè
man mano
che la città s'ingrandiva da un lato, erano subito abbattuti i
bastioni interni e l'antica cinta veniva allargata in moùo da
racchiudere anche le nuove
costruzioni,
•
Per la sua posizione eccentrica, rispetto all'antica Torino, la
stessa cittadella non recò un grave disturbo allo sviluppo della
città, e la sua quasi totale demolizione permise la formazione
di due ampi giardini in un sito ora molto cen trale, dove i giar–
dini mancano del tutto, mentre abbondano, invece, insieme ai viali
alberati, nelle zone meno centrali. Il cont rasto fra la parte antica
e la parte nuova di Torino è abbastanza notevole, ma minore
che in altre città.
ell'antica Torino le strade secondarie sono
piuttosto strette e in qualche punto non del tutto diritte; man–
cano quasi interamente le piazze o sono poco ampie: tutto ci
parla insomma di un tempo in cui, per ragione di difesa, si
aveva bisogno di occupare
il
minor spazio possibile. Man mano,
invece, che ci allontaniamo dalla Torino romana e medioevale
le strade si fanno sempre più larghe, le piazze più ampie e più
numerose,
fìuchè
si trovano nelle zone più eccen triche e recenti
grandissimi viali alberati, come il Corso Vittorio Emanuele II,
il corso Re Umberto, il corso Regina Margherita e molti altri, i
quali costituiscono una delle più belle attrattive di Torino. Il
parco del Valentino, che sorge lungo la riva sinistra del Po tra
il ponte Isabella e il ponte Umberto
I,
è con ragione considerato
uno dei più bei passeggi non solo dell'Italia, ma dell'intera
Europa (1). Mentre, però, nella parte sud-ovest della città, che
è
anche la più aristocratica, i giardini ed i grandi viali alberati
abbondano; nella parte che si trova a nord-est difettano, per
cui sarebbe bene che il Municipio di Torino formasse, anche
da questa parte della città, un grande giardino o parco di cui
potrebbero usufruire specialmente le famiglie operaie, che abitano
la regione industriale della Dora.
(i)
HASSERT,
Die Stiidle,
120-i22
(Baum- und Parkreichtung moderner
Stadte),
DA . IMER
U.,
Strassenbaum;
in
Die Woche,
i90 6,
l T.
H.
Musso
G.,
Le condizioni edilizie di Torino alla luce dell'igiene pubblica.
Torino,
i
899, p. 68. - A.
VIRIGLIO,
Torino e i Torinesi.
Torino,
i
98, p. 56.