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Arte

e

· ·'t

"–

e • .,. "

La mostra

è

una scelta tra i plU recenti ritrovamenti,

presentati non tanto come

oggetti di particolare valore estetico

.

ma come documenti di un contesto storico

Torino accoglie, prima città in Italia,

una nuova mostra

«

Arte e Civiltà degli

Etruschi

»,

nuova dopo quella che più

di un decennio fa, esposta in varie città

europee, contribui in maniera decisiva

a trasformare lo studio della civiltà

etrusca da compito di specialisti in fatto

di cultura. Ne trasse giovamento la di–

vulgazione dei prodotti di quella civiltà

cui

il

perdurante mistero della lingua

(letti i testi, ma scarsamente intesi nel

loro valore semantico) già donava un fa–

scino particolare tra tutto il patrimonio

ereditato dal mondo classico.

Cosa significa questa nuova mostra?

Non

è

una seconda edizione di quella

già fatta, destinata a raggiungere un più

vasto pubblico, che sarebbe già stato

un compito meritorio, ma si presenta

come una raccolta dei risultati più no–

tevoli degli scavi e delle ricerche con–

dotte nell'area dell'Etruria propria e del–

le sue estensioni territoriali, con parti–

colare riguardo a quell'importantissimo

settore che fu l'Etruria Padana, negli

ultimi quindici anni. Si tratta di indagini

sistematiche, svolte con metodi moderni

e con estrema accuratezza scientifica i

cui prodotti non sono frutto di fortu–

nate scoperte ma risultato di un'attività

che reca notevoli contributi alla solu–

zione dei problemi storici sull'Etruria e

gli Etruschi.

50

L'idea, attuata da un comitato di specia–

listi, praticamente i sovrintendenti che si

dividono per competenza territoriale

l'area del mondo etrusco, sotto la pre–

sidenza di Massimo Pallottino, consiste

nell'offrire una scelta tra i più recenti

trovamenti, presentati per quanto pos–

sibile nel loro complesso, cioè non tanto

come oggetti di particolare valore este–

tico, ma come documenti di un contesto

storico.

È

questo l'aspetto più signifi–

cativo e il carattere peculiare di questa

mostra che vuole avviare il visitatore

ad una riflessione su quello che è il mag–

giore obbiettivo di una ricerca archeo–

logica, ottenere risultati validi per una

ricostruzione storica, tanto più in un

settore in cui varie circostanze avevano

fatto nascere molte leggende altrettanto

infondate quanto suggestive.

Periodo orientalizzante

Particolarmente illustrato risulta il pe–

riodo orientalizzante (700 - 575 a.c.) già

noto da molto tempo per alcuni famosi

complessi quali le tombe Bernardini e

Barberini di Palestrina e la tomba Re–

golini-Galassi di Cerveteri_

È

il

periodo

in cui accanto ad una massiccia impor-