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Piuttosto ottImista è anche Giuseppe

Stroppiana.

« Gran parte della piccola e media im–

presa italiana può essere senz'altro con–

siderata alla pari, se non superiore, alle

imprese concorrenziali degli altri paesi

della CEE e saprà trovare il suo spa–

zio vitale, nel quadro dell'evoluzione

economica che l'Europa dei Sei sta vi–

vendo

».

Eugenio Torretta ntlene che, lo Stato

debba favorire le ricerche di mercato

delle industrie minori con perfeziona–

menti commerciali all'estero.

«Poiché

la caduta delle barriere doganali met-

terà le imprese italiane a diretto con–

fro nto con paesi più progrediti,

è

ne–

cessario che le aziende si aggiornino

dal punto di vista tecnico e si rendano

efficiente nella qualità e con la compe–

titività dei costi

» .

Per Giulio Rocco le prospettive per

il

settore non sono delle più rosee.

«An–

che i nostri concorrenti esteri ci giu–

dicano molto vulnerabili. Studi fatti in

ambienti economici francesi sembrano

giungere alla conclusione che, nel!'am–

bito del

MEC

le nostre piccole e me–

die aziende, nel loro complesso. non

sono certo fra le più attrezzate

».

Rocco

confida però nell'attaccamento al lavo–

ro e nell'estro creativo dell'imprendito–

re italiano.

Giorgio Bertolino

è

convinto che, qua–

lora non si verifichi un qualche inter–

vento che 13 salvaguardi, la piccola in–

dustria si troverà inaifet>a di fronte al–

la concorrenza dei grandi gruppi: di–

verrà inevitabile la caduta di tutte quel–

le piccole e medie industrie che oggi

' riescono ancora a produrre e 'a vivere

attraverso vendite all'estero a prezzi con–

correnzi'ali, acconten tandosi unicamente

di quel piccolo utile che deriva dai nm–

borsi alle esportazioni.

«Escludendo quei grandi complessi or–

ganizzati da anni su piano internazio–

nale

-

dice Augusto Trussoni -

la

maggior parte degli imprenditori ita–

liani opera solo con le proprie forze

e a proprio rischio, nonostante le con–

clamate dichiarazioni di collaborazione

da parte del governo. Anche per quan–

to riguarda i rimborsi alle esportazioni,

mentre all'estero vengono normalmente

effettuati con detrazione sulla faltura, in

Italia trascorrono non meno di sei me–

si prima di poterli ottenere: il modesto

utile che la ditta consegue viene quindi

in parte assorbito

da,~li

interessi pas–

sivi che essa deve' sostenere

».

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