

Il 24 aprile 1878
il
Consiglio Comu–
nale di Torino deliberò la creazione di
un grande Museo storico
di
carattere
nazionale il quale, raccogliendo intorno
all'immagine del Padre della Patria le
grandi memorie della redenzione nazio–
nale, diventasse il vero tempio del Ri–
sorgimento Italiano.
Nell'impossibilità di trovare una sede
degna, solo nel 1899 documenti e ci–
meli, già posseduti dal Municipio di
Torino, furono collocati in sede provvi–
soria presso
il
Museo Civico, sapiente–
ente ordinati nei locali della sezione
di Arte moderna. Questa Raccolta fu
'naugurata il 9 settembre 1899 e ad
essa venne annessa una Biblioteca del–
'Indipendenza Nazionale, la quale, do–
endo comprendere il regesto dei docu–
enti relativi al Risorgimento Italiano
he si trovavano in altre Biblioteche od
in altri Archivi pubblici e privati ed
una raccolta completa delle pubblica–
ioni estere e nazionali, avrebbe forni–
to allo storico tutti gli elementi neces–
~ari
ai suoi studi.
niziata con questo criterio la raccolta
e andata arricchendosi di opere acqui–
tate e donate da munifici studiosi ed
nti cittadini. Da segnalare fra questi
nucleo di libri donati dall'avvocato
resbitero, comprendenti preziose mt-
Il
Ruseo
del
BisorgiDlento
scellanee di opuscoli storici e politici,
ormai rari.
La Biblioteca del Museo possiede inol–
tre l'intera collezione degli Atti del Par–
lamento Subalpino, vari quotidiani del
periodo risorgimentale e giornali umo–
ristici con caricature del Teja.
Dal 1936 la Biblioteca ha sede in Pa–
lazzo Carignano. Notevole contributo
alla sua consistenza hanno pure dato
le numerose pubblicazioni di Storia
economica edite dal 1945 al 1961 dal
Comitato Torinese per la Storia del Ri–
sorgimento. Nel 1954 la Direzione del
Museo acquistò un notevole nucleo di
libri e soprattutto di opuscoli (8.000
circa) presso un libraio antiquario, rac-
- colta che
è
particolarmente preziosa per
la rarità di molte opere in prima edi–
zione, di opuscoli alla macchia e di
scritti storici risorgimentali, quali le
edizioni della Tipografia Elvetica di Ca–
polago, album di divise militari del–
l'Esercito Sardo ed una importante rac–
colta di scritti sui rapporti fra Chiesa
e Stato.
Il 15 marzo 1956 la Mostra Storica
della
Gazzetta del Popolo
cedette al
Museo del Risorgimento di Torino ma–
teriale di archivio e di biblioteca mol–
to interessante per le pubblicazioni
po–
litiche del periodo fascis ta e ricco di
testimonianze di carattere letterario, sto–
rico, religioso e scientifico.
Fino al 1960 gli acquisti dei libri si
sono orientati particolarmente su argo–
menti storici limitati al 1870, in quan–
to
il
materiale esposto nelle Sale del
Museo non si estendeva oltre tale data.
Dopo la chiusura della Mostra Storica
dell'Unità d'Italia, l'interesse bibliogra–
fico venne esteso fino al 1945 in quanto
la ricostruzione delle Sale del Museo
include ora anche questo periodo.
Attualmente la Biblioteca possiede circa
35.000 volumi e 12.000 opuscoli.
Di interesse e di utilità ancora mag–
giore per gli studiosi sono gli autografi
e i documenti provenienti da quattro
raccolte che erano state donate al Mu–
nicipio di Torino dal conte Nomis di
Cossilla, dal marchese Emanuele d'Aze–
glio, dalla contessa di Sambuy nata
Durando e dalla marchesa Pallavicini
Trivulzio. A queste
~
quattro collezioni,
in un primo tempo accolte nella Biblio–
teca Civica, si aggiunsero poi nel 1884
le carte Sorisio ed alcuni autografi gio–
bertiani. Questo materiale ceduto dal
Municipio al Museo venne arricchito
nel corso degli anni da carteggi pro–
venienti da archivi privati: quali le
carte della famiglia Savio, della contes–
sa Morozzo della Rocca, della contessa
Irene di Robilant,
il
carteggio di Gia–
como Dina direttore dell'« Opinione »,
donato dal fratello Emilio, le bellissime
lettere agricole di Camillo di Cavour
a Giacinto Corio, dono fatto in occa–
sione della commemorazione centenaria
della nascita del sommo statista dal–
l'avv. Camillo Corio.
Altri carteggi di notevole interesse sono
quello del Generale Govone compren–
dente lettere e documenti che datano
dal 1836 al 1897 rispecchianti l'opera
diplomatica del generale per l'alleanza
dell'Italia con la Prussia nel 1865 che
portò poi all'annessione del Veneto al
Regno d'Italia nel 1866; quello di Car–
lo Ignazio Giulio, di Giacomo Du–
rando, di David Levi, di Costantino
Nigra con stesure autografe di suoi la–
vori filologici.
Il Museo possiede pure
il
manoscritto
autografo de « Le mie Prigioni» di Sil–
vio Pellico, quello della «Storia d'Ita–
lia» di Carlo Botta, del «Tartufo Po–
litico» e della «Storia del Parlamento
Subalpino» di Angelo Brofferio;
il
« Diario» del Generale Giuseppe Fran–
cesco Ceresa di Bonvillaret sulla Cam–
pagna di Crimea donato al Museo dal
mipistro
plenipoten~iario
d'Italia Anto–
nio Cavicchioni.
Teresa Corte
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