

zione espansiva del sistema, lungo diret–
trici economicamente valide, senza ri–
durre il processo di modificazione inten–
sivo dell'apparato esistente. In concomi–
tanza, occorrono una politica attiva del
mercato del lavoro, della preparazione
professionale e del collocamento, una
riduzione reale degli orari di lavoro, la
salvaguardia dei redditi di lavoro nei
periodi transitori di disoccupazione te·
cnologica, il rispetto sempre più attivo
e pratico di una politica salariale colle–
gata alla produttività delle singole unità
aziendali ed un'ampia politica del ri–
sparmio che consideri ed attui anche
quello contrattuale dei lavoratori, rivol-
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to a contribuire al sostegno finanziario
dello sviluppo e ad allargare le basi
proprietarie delle risorse finanziarie na–
zionali.
Infine, occorre una sufficiente disponi–
bilità di servizi pubblici strettamente
funzionali alla crescita economica e so–
ciale del Paese.
Il processo tecnologico ha investito an–
che le associazioni dei lavoratori, indu–
cendole a sostanziali innovazioni nella
concezione del loro ruolo rispetto ai
contenuti ed alla struttura della contrat–
tazione e rispetto ai problemi generali
del Paese. Non vi
è
dubbio che la con–
cezione meramente tariffaria della con-
L'attuale fase dello sviluppo tecnico
è
caratterizzata da invenzioni rapide e spettacolari:
la macchina dopo aver sostituito l'opera materiale dell'uomo
comincia a sostituirne anche il lavoro intellettuale.
Ma sono ancora le forze intellettuali umane che progettano le macchine intelligenti.
Nella foto: una sala chirurgica
per le lavorazioni meccaniche ad altissima precisione
trattazione, la sua rigida periodicità, il
negoziare su condizioni avulse dallo sta–
to reale del rendimento del lavoro e
mediante pattuizioni fondate soltanto
sulle elementari esigenze di vita, è da
considerarsi superata o fortemente inte–
grata da una nuova, che affida alla con–
trattazione ogni e qualsiasi aspetto del
rapporto di lavoro, in particolar modo
nei mutamenti che lo stesso subisce a
causa del processo tecnologico. Ciò po–
stula l'esigenza
di
un tipo di articola–
zione dell'organizzazione sindacale, al–
l'interno delle aziende, in modo da rea–
lizzare un potere sindacale reale, capace
di contendere col potere direzionale, te-
cnico ed organizzativo ai fini di un ac–
cettabile equilibrio tra le giuste esigen–
ze della produttività e la giusta difesa
del patrimonio umano, fisico e morale,
professionale e sociale, delle forze di
lavoro.
Tutto ciò non
è
impossibile. L'econo–
mia di mercato, per assolvere ancora
la sua funzione, deve trovare un ra–
gionato equilibrio tra le forze prota–
goniste dello sviluppo e stabilire un
nuovo rapporto di piena soggettività tra
le forze del lavoro e quelle dell'impresa,
tra queste, le forze politiche ed
il
potere
pubblico.
Nicola Sferrazza