

ortose grigio-azzurrognolo a larghe facce di sfaldature, precisi a quelli del
gneiss porfiroide, aventi sino a 6 centimetri di lunghezza per 2 a 3 di
larghezza, arrotondati, circondati da un’aureola bianco-sporca per alte
razione e per patina quarzoso-ieldispatica granulare, ancora come veri
ficasi frequentemente nel gneiss porfiroide : più frequenti sono altri no
duli tondeggianti, amigdalari, bianco-giallastri, meno ma pur cristallini,
come d’origine identica ai primi, ma più profondamente alterati: infine
rare scagliette brillantissime di mica nera. È interessante questo ac
cenno a struttura decisamente porfirica, mantenendosi gli stessi elementi
mineralogici costituente il gneiss
centrale,
roccia di genesi sedimentaria,
come crediamo aver già provato nei nostri
Studii geologici sul gruppo
del Gran Paradiso
e come opinavano il Gastaldi e molti dei geologi
che con maggior cura si diedero allo studio della ellissoide del Gran
Paradiso.
Troppo lungo riuscirebbe e per nulla necessario il passare in rivista
tutte le numerose varietà di questa roccia classica : atteniamoci quindi
alle più importanti or ora descritte. Conviene per altro notare che forme
meno feldispatiche, quasi micaschisti, possono intercalarsi ai banchi a
strati di notevole spessore del gneiss ove non assume la struttura grani
toide; così pure filettature quarzitiche od anche feldispatiche granulari,
euritiche, vene, lenti di quarzo grasso, grafitico o no; talora straterelli
di micaschisti leggermente effervescenti, segnalanti la presenza di car
bonato calcico, possono anche incontrarsi : nè mancano liste di schisti
cloritico-talcosi e rivelazioni amfiboliche, ma tutto in linea grandemente
secondaria, senza togliere la uniformità caratteristica di questa ellissoide
in gneiss
centrale
come l’abbiamo descritto nel suo modo di essere
tipico.
Il
gneiss
centrale
è in grandi banchi o strati potenti con andamento
stratigrafico regolarissimo, epperò l ’aspetto dei monti da esso costituito
riuscirebbe troppo uniforme per non dire monotono, se la grandiosità
delle masse e l ’imponenza dei fenomeni di degradazione non imprimessero
ad essi un carattere pittoresco in alto grado. Aggiungeremo a mo’ di
nota la constatazione in alcuni punti di abbondanti cristalli di torma
lina o diffusi irregolarmente o fascicolati ed irradianti.
La cupola del M. Rosa, ellissoide ben meno sviluppata, almeno pel
versante italiano, presenta pure banchi potenti, rotti da energica de
gradazione, di gneiss porfiroidi a grossa grana, frammisti a varietà lep-
tinitiche schistose, con mica grigio chiara, anche verdiccia, talvolta bruna
i' nera: le varietà laminari sono assai frequenti e fanno passaggio a
micaschisti feldispatici. Predominano però le varietà granitoidi a mica
nera od anche di tinta chiara, feldispato azzurrognolo e quarzo vetroso.
B a rb iti,
Geologia della prov. di Torino.
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DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO
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