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PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
senta una struttura grossolana con macchie bianche dovute a cristalli,
talora voluminosi di ortose, bianchi, a superficie lucenti di sfaldatura;
nuclei vetrosi grigi leggermente violacei di quarzo: granuli quarzoso-
feldispatici colorati in verdiccio da un minerale verde silico-magnesiaco
(clorite o talco), più qualche rara scaglietta di mica nera. Si può dire
che poco o molto la mica non manca mai, anzi in alcuni punti si ha
il passaggio ad un vero granito. Abbiamo poi delle varietà largamente
porfiroidi come nel bacino del ghiacciaio della Brenwa, delle varietà a
piccola grana come nel bacino del Combalet ed infine del protogino a
grana finissima, leptinitica, schistoide in molti punti sui margini della
ellissoide.
Prima di passare allo studio petrográfico delle formazioni
prepaleo
zoiche superiori
o
recenti
ci converrà aggiungere qualche parola sulla
genesi delle rocce cristalline antiche e sulla posizione loro nella scala
cronologica dei terreni.
Noi scrivevamo nel 1866 al professore Gastaldi dalla Soana quanto
segue: « L ’esame della vai d’Orco, della vai di Cogne e della valle Soana
« mi conducono ad ammettere la separazione delle rocce del gruppo del
« Gran Paradiso in diverse zone nettamente distinte le une dalle altre.
« Più profonda e più centrale è quella che chiamerei
zona
o meglio
area
«
centrale
costituita da gneiss porfiroide a grossolana struttura.... roccia
« che io inclino a credere metamorfica e non eruttiva ».
E nel 1874 il Gastaldi scriveva nella 2a parte degli
Studi Geologici
sulle Alpi Occidentali
che: « Il gneiss
antico {centrale)
non è una roccia
« eruttiva, ma sollevante e sollevata contemporaneamente ». Nel 1877
noi poi negli
Studi geologici sul gruppo del Gran Paradiso
conchiu
devamo alla fine del 1° capitolo colle frasi : « il gneiss
centrale
, anche
« coll’aspetto granitoide è una roccia regolarmente stratificata. Il gneiss
«
centrale
è una roccia metamorfica per la sua grande antichità ». Agli
argomenti svolti allora per giungere a tale conclusione, argomenti che
nulla hanno perduto del loro valore, aggiungeremo che la scoperta di
numerosi punti ove nel gneiss
centrale
perfettamente caratterizzato ed
identificato si incontra non solo grafite, ma puranche antracite, come
anche si verificò per le antichissime rocce cristalline di Nord America
e di altre località, mette fuori di dubbio la genesi sedimentaria primi
tiva del gneiss
centrale
, attribuendo alle azioni metamorfizzanti, in se
guito subite, il carattere di spiccata cristallinità assunto dalla roccia.
Questo per il gneiss
centrale
, quindi per le rocce
arcaiche inferiori
delle
ellissoidi M. Rosa, Gran Paradiso, Dora-Maira, Mercantour. Veniamo
ora al protogino del M. Bianco.
Il Favre stabilisce nella sua classica opera sulla geologia del monte