

4 0 4
PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA
falda alpina, a preludio di maggiori lembi che si fanno più frequenti
ad oriente della provincia torinese.
Nei colli torinesi i terreni
cenozoici
rappresentano il sèguito di quelli
che addossandosi a terreni più antichi rimontano sul versante setten
trionale dell’Appennino Ligure e delle
Alpi Marittime
, costituendosi
in amplissima sella coi lembi rialzati a Nord ed a Sud, a Nord con
inclinazione meridionale più sentita e colla complicazione di uno e due
anticlinali diretti in massima Ovest-Est.
Un anticlinale risponde ad una linea Torino-Gassino; desso prolun
gandosi ad Est si bifida in due anticlinali, l’uno diretto verso Brusasco,
l ’altro verso Marmorito, questo fuori del territorio provinciale. In rispon
denza agli anticlinali compaiono i più antichi rappresentanti
cenozoicir
cui si addossano in ordine dal più al meno antico gli altri termini
della serie.
11
più antico periodo
cenozoico
è rappresentato dall
'eocene,
del quale
si rivela il
bartoniano
, più antico piano dell’eoccwe
superiore
, sotto forma
di calcare brecciforme a foraminiferi ed a marne argillose, scagliose nei
pressi di Gassino, ed il
liguriano
meno antico del precedente, rappre
sentato da calcari
alberesi
con marne argillose, lapidee, analoghe ai
ga
lestri
dei toscani a Brusasco. Come periodo di passaggio al
miocene
abbiamo l
’oligocene
rappresentato dai due piani,
tongriano,
inferiore, ed
aquitaniano,
superiore, che quasi sempre rivestono gli affioramenti
eo
cenici;
questo
oligocene
è rappresentato essenzialmente da conglomerati,
marne e sabbie agglutinate o molasse; gli elementi dei conglomerati
sono in predominanza di provenienza alpina, non mancano però anche rap
presentanti di rocce appenniniche e ciottoli di calcare
alberese
, che po
trebbero provenire anche da sfacelo delle isole
liguriane
eventualmente
emerse durante il deporsi del
tongriano
e
faWaquitaniano.
Fanno sèguito i terreni del
periodo miocenico
, rappresentati dai piani
langhiano, elveziano
,
tortoniano
e
messiniano,
quest’ultimo considerata
come termine di passaggio al
cenozoico superiore.
Il
langhiano
è in
istrette zone addossanti
&\Yoligocene,
di marne fìssili, dure con fossili
marini e filliti;
Velveziano
ampiamente sviluppato è formato di marne, mo
lasse e conglomerati ad elementi talora enormi di provenienza alpina; i
grossi massi isolati che si incontrano nelle colline sarebbero dovuti,secondo
il Gastaldi, ad erratici trasportati in alto mare da zattere di ghiaccio
staccatesi dai ghiacciai alpini
miocenici;
queste zattere liquefacendosi
abbandonarono i massi, che cogli elementi ciottolosi avrebbero con
tribuito alla formazione dei conglomerati; il
tortoniano
anche esso in
istretta zona è rappresentato da marne, sabbie cenerognole chiare o giallo
gnole; il
messiniano
sarebbe in fascie assai ristrette di marne chiare,