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che va via diminuendo in potenza e purezza da mezza salita collinesca

verso l’alto, ove il pendìo va facendosi più forte, ed ancor lo troviamo

più sviluppato sul versante Sud e Sud Ovest delle nostre colline verso

Moncalieri, Testona, Troffarello ove la pendenza è minore, che non nel

versante a Nord e Nord Ovest, ove questa pendenza è molto più accen­

tuata. Nelle basse regioni poi il

ìoess

di mano in mano che si formava

veniva asportato dalle correnti acquee assai potenti che durante quel

periodo geologico lambivano, anche elevandosi alquanto, il piede delle

colline stesse, per cui rimanevano i soli materiali grossolani.

Da quanto più sopra noi possiamo ancor trarre la conclusione che

alla prima parte del

quaternario

, al

periodo diluvio-glaciale

, deve

corrispondere la più attiva formazione del

loess,

il che non toglie che

esso abbia ancor potuto formarsi in sèguito durante il ritiro dei ghiacciai,

e dopo compiuta questa fase di inizio del

quaternario recente.

Durante

questo ultimo, noi sappiamo, intervenne un periodo di

magra

e come

nella valle padana le correnti erosero ed escavarono

diluvium

e forma­

zioni

glaciali

, così in collina i torrenti erosero e scavarono il

loess,

ove

più ove meno; epperò avvenne che per alcune vallette questo non rimase

conservato che sull’alto dei clinali dei contrafforti, come verificasi molto

bene per la costiera che da Cavoretto sale verso il Bric della Madda­

lena. Anche in alto ove conche si presentavano atte a ricevere il

loess,

questo si accumulò in masse ragguardevoli, ma meno puro, meno ca­

ratteristico, come avvenne all’Eremo già citato, e là dove per circostanze

favorevoli si costituivano ristagni d’acqua ai fossili terrestri si unirono

fossili di acqua dolce. Il pregiato studio fatto dal Sacco sul

loess

dei

colli torinesi serve non solo a render conto del modo di costituzione e

formazione di esso, ma puranco del periodo geologico in cui esso si

depose.

A ragione poi il Sacco considera pure dipendenti dagli stessi fenomeni

i

sabbioni

di Cambiano, e pure per scorrimento crediamo originati o

durante il

periodo glaciale

o dopo di esso i diversi

loess

e cumuli sab­

biosi presso o lungi dalle falde montuose o dalle cerehie

moreniche,

che

ricoprono le formazioni

quaternarie

della pianura, ed in alcuni casi anche

per alterazione superficiale, come pel

diluvium

della Stura di Lanzo.

15. Riassunto sulle formazioni ceno-neozoiche.

I

terreni

cenozoici

sono più specialmente rappresentati nei colli to­

rinesi, ciò che non toglie che dette formazioni sottopassando ai terreni

neozoici

della valle padana si manifestino in piccoli lembi scoperti alla

DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI TORINO

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