

in questo istesso lavoro, nelle prime pagine del capitolo in corso. Di queste
masse di sfacelo, quasi colate, hanvi numerosi esempii nelle vallette delle
nostre colline e sono relativamente recenti ; un esempio possiamo citare
nella massa che nella valle Salice si mostra evidente dal piccolo alti
piano del Mainerò fino quasi in basso della villa Conterno; i fianchi
della valle sono di terreni in posto, ma rispondentemente al
thaliveg,
più verso Sud, il fondo della valle è ricolmo di una congerie di melma
indurita con massi e ciottoloni provenienti dallo sfacelo dei conglomerati
della parte alta della valletta tra l’Eremo e le falde del Eric della
Maddalena e di monte Capra. Da questa colata si estraggono massi che
vengono condotti spezzati a Torino per costruzione, specialmente per le
fondamenta; a questa massa disaggregata e spostata è dovuto l’ampio
contingente di materiali a grossi elementi che il torrentello trascina in
basso fino al Po nei periodi di piena, costruendo nell’alveo del Po coi
materiali meno voluminosi un delta, che si può vedere benissimo in
continuo aumento a valhe del ponte Maria Teresa, per quanto la forte
corrente del Po, formante ivi stramazzo all’attacco di una antica diga,
riesca ad asportare parte dei materiali costruttori del delta. In quasi
tutte le vallette delle colline torinesi scendenti a Nord Ovest ed a Nord
si hanno esempii più o meno appariscenti di simili masse di sfacelo. Le
marne stesse, quando escavate in grandi masse ed accumulate, possono
disaggregarsi e dar origine a delle colate ; ricordiamo come una simile
colata si verificò pochi anni addietro dall’altipiano artificiale per esca-
vazione, ove si costrusse un grande edificio a scopo religioso ancor in
compiuto, sopra ed a Sud Ovest della Villa della Regina; l’andamento
della colata ricordava quello di un ghiacciaio, ed è a notarsi il fatto
che tale colata si scavò un solco, dopo abraso il terreno coltivabile e la
parte alterata delle marne in posto, nelle marne sane sottoposte, e questo
solco presentava la levigatura quasi analoga a quella che lasciano le
masse glaciali colanti sulle superficie rocciose.
Di formazione più o meno recente abbiamo le
alluvioni
del fondo
delle vallette, ove queste sono profondamente incassate ed a
thaliveg
non molto ripido; possiamo citare ad esempio quella di Rio Dora sboc
cante a valle di San Mauro prima della salita detta del Sambuy.
Allo sbocco delle vallette troviamoi ancora dei coni di deiezione
re
centi,
più o meno, d’ importanza varia: citeremo quelli del Rio Seppone
a Sud di Cavoretto, del Rio di Mongreno a Sassi, del Rio di Sant’Anna
a Sud di S. Mauro, del Rio Dora a Nord di San Mauro, del Rio Mag
giore a Gassino, rispondente alla valle di Sciolze, della Piana di San
Raffaele, del Rio Leone a Colombaro, rispondente alla valle di Casal-
borgone, del Rio Abramo a Lavriano, del Rio Novarese a Monteu da
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' PARTE II — DESCRIZIONE GEOLOGICA