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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA
dare a questa via un carattere di stabilità che le precedenti non po
tevano presentare.
Tanto l’antica via romana, quanto la medioevale sono utilizzate in
lunghi tratti, come vie ora carreggiabili, di comunicazione tra borgate
e borgate, tutte o quasi tutte al piede dei monti fiancheggianti la valle,
od allo sbocco dei valloni laterali. Tronchi stradali speciali riuniscono,
ove occorre, le borgate alla grande via maestra della valle. Una strada
provinciale si dirige al Sud da Avigliana, diretta a Trana e Pinerolo,
da cui si staccano due carreggiabili per Giaveno e Coazze. Altra strada
carrozzabile risale a sinistra da Almese la valle del Messa fino a Ru
biana; di queste diremo trattando delle vie di allacciamento delle valli.
A Nord delle rocce della Brunetta la Cenischia immette nella Dora
Riparia, e da Susa si può penetrare in detta valle scavalcando assai
agevolmente le basse alture nominate. La valle della Cenischia,
chiusa
lungo tutto il suo tragitto, scende dal gran bacino del Cenisio e si
presenta, come deve essersi presentata in tutti i tempi, come la via
naturale di valico alla valle dell’Are, al paese dei Medulli.
L ’antica via, di cui non havvi più ricordo, doveva risalire la valle
sinuosa a Novalesa (m. 828), indi superare l’assai ardua salita a Ferrera
Cenisio (m. 1450) e per una più ripida e disagevole serie di giravolte
raggiungeva il piano San Nicolao, la Gran Croce ed il piano del Ce
nisio. Questo ancora fu il tracciato della via medioevale. L ’attuale
strada dovuta all’iniziativa di Napoleone I raggiunge il piano San Ni
colao costeggiando il versante Nord della valle per Giaglione (m. 771),
il Molaretto (m. 1163), Bard (m. 1500). Da Giaglione al piano più
sopra mentovato la magnifica strada non presenta altri inconvenienti
tranne quello di essere soggetta alla caduta di valanghe, in ispecie
nella curva sovraincombente a Venaus, per la ripidezza del versante
superiore scarsamente imboschito, quasi completamente a pascoli. Dal
piano San Nicolao una ripida salita, resa più dolce da numerose gi
ravolte, mette alla Gran Croce (m. 1876) ove comincia il piano del
Cenisio; la strada raggiunge l’Ospizio (m. 1924) indi il colle del Mon-
cenisio (m. 2100); il tragitto è sempre sulla sinistra ed a Nord del
lago del Moncenisio. La distanza da Susa al valico è di chilometri
27,5 con un dislivello di 1500 metri, una pendenza inedia di 60 per
mille ; il tratto corrispondente al piano del Cenisio è di chilometri 7 con un
dislivello di 224 metri, una pendenza media cioè di 32 metri per mille.
Prima di raggiungere il colle del Moncenisio, appena oltrepassato il
lago, un ampio vallone, di dolce salita, tutto pascoli si apre come
cornba
al Sud leggermente Ovest, limitato all’Ovest dalle ripide balze quar-
zitiche calcaree delle punte Clairy e Bellecombe, è il vallone del Sa-