Table of Contents Table of Contents
Previous Page  472 / 762 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 472 / 762 Next Page
Page Background

448

PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

dare a questa via un carattere di stabilità che le precedenti non po­

tevano presentare.

Tanto l’antica via romana, quanto la medioevale sono utilizzate in

lunghi tratti, come vie ora carreggiabili, di comunicazione tra borgate

e borgate, tutte o quasi tutte al piede dei monti fiancheggianti la valle,

od allo sbocco dei valloni laterali. Tronchi stradali speciali riuniscono,

ove occorre, le borgate alla grande via maestra della valle. Una strada

provinciale si dirige al Sud da Avigliana, diretta a Trana e Pinerolo,

da cui si staccano due carreggiabili per Giaveno e Coazze. Altra strada

carrozzabile risale a sinistra da Almese la valle del Messa fino a Ru­

biana; di queste diremo trattando delle vie di allacciamento delle valli.

A Nord delle rocce della Brunetta la Cenischia immette nella Dora

Riparia, e da Susa si può penetrare in detta valle scavalcando assai

agevolmente le basse alture nominate. La valle della Cenischia,

chiusa

lungo tutto il suo tragitto, scende dal gran bacino del Cenisio e si

presenta, come deve essersi presentata in tutti i tempi, come la via

naturale di valico alla valle dell’Are, al paese dei Medulli.

L ’antica via, di cui non havvi più ricordo, doveva risalire la valle

sinuosa a Novalesa (m. 828), indi superare l’assai ardua salita a Ferrera

Cenisio (m. 1450) e per una più ripida e disagevole serie di giravolte

raggiungeva il piano San Nicolao, la Gran Croce ed il piano del Ce­

nisio. Questo ancora fu il tracciato della via medioevale. L ’attuale

strada dovuta all’iniziativa di Napoleone I raggiunge il piano San Ni­

colao costeggiando il versante Nord della valle per Giaglione (m. 771),

il Molaretto (m. 1163), Bard (m. 1500). Da Giaglione al piano più

sopra mentovato la magnifica strada non presenta altri inconvenienti

tranne quello di essere soggetta alla caduta di valanghe, in ispecie

nella curva sovraincombente a Venaus, per la ripidezza del versante

superiore scarsamente imboschito, quasi completamente a pascoli. Dal

piano San Nicolao una ripida salita, resa più dolce da numerose gi­

ravolte, mette alla Gran Croce (m. 1876) ove comincia il piano del

Cenisio; la strada raggiunge l’Ospizio (m. 1924) indi il colle del Mon-

cenisio (m. 2100); il tragitto è sempre sulla sinistra ed a Nord del

lago del Moncenisio. La distanza da Susa al valico è di chilometri

27,5 con un dislivello di 1500 metri, una pendenza inedia di 60 per

mille ; il tratto corrispondente al piano del Cenisio è di chilometri 7 con un

dislivello di 224 metri, una pendenza media cioè di 32 metri per mille.

Prima di raggiungere il colle del Moncenisio, appena oltrepassato il

lago, un ampio vallone, di dolce salita, tutto pascoli si apre come

cornba

al Sud leggermente Ovest, limitato all’Ovest dalle ripide balze quar-

zitiche calcaree delle punte Clairy e Bellecombe, è il vallone del Sa-