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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

da Pinerolo, ai 400 metri di altitudine, a Traverses, a 1600, sopra il

tragitto di 50 chilometri, con un dislivello di 1200 metri, ossia una

pendenza media di metri 24 per mille; nè parci molto difficile ridurre

ancora questa pendenza con opportuni sviluppi in curve esterne, là ove

la valle è ampia, o in gallerie dove invece la valle è ristretta; certo

è che molte e rilevanti opere d’arte si richiederebbero. Per ciò che

tocca la traversata a Cesana essa potrebbe eseguirsi con un

tunnel

di

7500 metri fra Traverses (m. 1600) e Sauze di Cesana (m. 1525) ed

un tratto esterno, con o senza piccole gallerie a seconda dei luoghi,

scendendo la valle della Ripa a Bousson ed a Cesana per 10 chilo­

metri circa ed una media pendenza del 19 per mille. Le roccie sono

buone e ben disposte, in predominanza calceschisti. Altri criterii non

di nostra competenza potrebbero decidere dell’opportunità o meno.

5. La viabilità nella ralle della Dora Riparia.

Per'quanto assai ampia ed importante si presenti la valle del San-

gone rimanderemo lo studio della viabilità in essa al paragrafo desti­

nato alle valli minori incluse fra le estreme digitazioni delle catene

secondarie alpine.

La valle della Dora Riparia ampia, lunghissima, penetrante profon­

damente nella massa alpina, anche col sussidio di

chiuse

secondarie da

essa dipartentisi, fu in ogni tempo la grande via di passaggio tra Italia

e Francia. Nel primo tratto di circa 53 chilometri da Torino a Susa, è

una grande valle di

chiusa

, quantunque non risponda in modo perfet­

tissimo al concetto di

chiusa

e gran parte abbia avuto l’erosione nel

suo allargamento; quasi ovunque amplissima si presta a comodissimo

risalire di grandi strade, anche pel fatto che non presenta gradinate

con rapidi dislivelli, quali si presentano in valle del Chisone ed in altre

che esamineremo in seguito. La differenza altimetrica fra Torino e Susa

è appena di 252 metri, epperò la media pendenza di questo tratto di

valle è appena di metri 4,77 per chilometro. La via romana valicata

la Dora Riparia risaliva per Lucento sulla sinistra ed insensibilmente

guadagnava il sommo dello sbarramento

morenico

chiudente la valle

per Pianezza, Alpignano e penetrava nel bacino di erosione

glaciale

, o

vera valle a Casellette, donde per Drubiaglio giungeva contro la diga

rocciosa di Torre del Colle, che sbarra la valle protendendosi sulla destra

nelle rupi di Avigliana. Sorpassata la diga proseguiva, sempre sulla

sinistra, per Chiavrie, Condove, Borgone, Foresto fino a Susa. Di essa

qualche tratto rimane, ma per la più grande parte fu distrutta dal