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DEI,I,A PROVINCIA DI TORINO

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mille, già rilevante per una ferrovia, la distanza tra Bobbio e Villa­

nova dovrebbe essere aumentata a 25 chilometri ; è possibile un si enorme

sviluppo a mezzo di curve in una valle così ristretta? Si potrebbe ricor­

rere a gallerie elicoidali con una spesa eccessiva, e percorrendo almeno

20 dei 25 chilometri nelle viscere della montagna; ed ancora sarebbe a

vedersi se si presenta la possibilità di gallerie elicoidali. Da Villanova

ad Abries si dovrebbe costrurre, perforare una grande galleria di 10 a

12

chilometri, secondo il progetto del quale ebbimo occasione di avere

scarse notizie; notisi che Villanova è a 1200 metri circa di altitudine,

ed Abries a 1600, si renderebbe quindi necessaria una salita almeno di

420 metri nei primi 8 chilometri della galleria, ed una discesa di 20 m.

nei 2 ultimi chilometri per la doppia pendenza, e la galleria avrebbe solo

due fronti di attacco! lasciamo agli ingegneri ferroviarii il giudizio sulla

serietà del progetto. Per le ferrovie transalpine occorrono valli molto

sviluppate in lunghezza ed in larghezza, che permettino portare la fer­

rovia a grandi elevazioni, con pendenze superabili, onde diminuire possi­

bilmente la lunghezza delle grandi gallerie di culmine; la valle del

Pellice è in condizioni ben diverse da quelle richieste dal raggiungi­

mento di tali scopi; è quindi vano il pensare ad un transito ferroviario

internazionale per essa valle.

Tra i valloni tributarii della valle del Pellice che meriterebbero per

la loro importanza, sia in prodotti che per opportune comunicazioni con

vicine valli, uno studio per la sistemazione e la costruzione di strade,

notiamo la valle dei Carbonieri,

Combe des Charboniers,

ricca di boschi

e di pascoli, e per la quale una buona mulattiera faciliterebbe il transito

per il colle della Giauna al piano del Re, alle origini del Po, ovvero ed

ancora pel ramo suo orientale e pel colle dell’Escontera a Crissolo nella

valle originaria del Po. Importante benanco è sulla destra la valle detta

di Luserna, percorsa già da una strada pei rotabili per la discesa delle

grandi lastre di gneiss tabulare, che si escavano in essa presso il con­

fine provinciale ; strada che, considerato il peso ed il volume dei pezzi

trasportati, abbisognerebbe di una buona sistemazione. Sulla sinistra

una buona mulattiera sarebbe necessaria risalente il vallone di Cruello

pel valico del colle Giulian verso la valle della Germanasca. Il grande

vallone tributario dell’Angrogna, ricco di pascoli e boschi, è già dotato

di una carrozzabile, non molto ampia, fino a San Lorenzo d’Angrogna;

ma non sarebbe male che detta strada si spingesse almeno fino al Prà

del Tomo a sfogo dei prodotti pastorizi e svariati del vallone, ed a fa­

cilitare il transito pei numerosi colli allo inizio dell’alta valle d’An­

grogna colla valle del Chisone e quella della Germanasca.