

DELLA PROVINCIA DI TORINO
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in modo nocivo sulla conservazione di questi due mezzi di comunica
zione, nemmeno nella traversata dell’Angrogna, torrente sufficientemente
incassato. Sulla destra una strada conduce a Luserna San Giovanni per
Lusernetta e Bibiana percorrendo ondulazioni di terreno nel
diluvium
antico,
ricuoprente spuntoni ed imbasamenti rocciosi ; nemmeno per
questa strada di minore importanza havvi alcunché di notevole da men
zionare. A monte di Torre Pellice la strada rotabile risale la valle sul
fianco suo sinistro, valle nè troppo ampia, nè troppo ristretta, percorrendo
bassi imbasamenti di roccia, o rivestimenti
morenici
, o sorpassando a
coni di deiezione di torrenti laterali. Questo tratto di strada giunge per
Villar Pellice (m. 660) a Bobbio (m. 732) salendo appena di un centi
naio di metri di livello da Torre Pellice, con un percorso di circa 9 chi
lometri ; per esso non sono temibili che le eventuali e straordinarie di
scese di acque e materiali detritici dai valloni laterali di Rouspart e
Subiasco. A monte di Bobbio la valle si restringe ed assume aspetto
aspro e selvaggio. Una mulattiera scavalca il torrente Cruello e giunge
alla stretta di Malpertus, poi sulla destra a Ferrera, indi nuovamente
sulla sinistra al bacino di Villanuova a 1230 metri di altitudine; la di
stanza da Bobbio è di circa 5 chilometri appena con un dislivello di
500 metri ; questo fatto come pur anco quello del percorso su rocce della
zona
prepaleozoica inferiore
e della zona
prepaleozoica superiore
occi
dentale, gneissiche e micaceo schistose, quindi assai resistenti, rendereb
bero assai dispendiosa la costruzione di una via pei rotabili; notiamo
per altra parte come una volta vinte le difficoltà della salita e delle
rocce, queste presenterebbero un solido sopporto alla strada, e che non
hanno a temersi in questo tratto scoscendimenti di tale entità da ren
dere precaria la via costruenda, tranne forse allo sbocco del piccolo
torrente, che dalla punta Bruna e Fionira scende da sinistra al prin
cipio del bacino di Villanova. Oltrepassati i casolari di Villanova e lo
sbocco del vallone Brunet o Crozena, la valle strettissima s’ incurva in
cidendo un gran banco eufotidico-serpentinoso e da valle di
chiusa
si
trasforma in valle di
comba;
una lunga e ripida salita mette al bacino
del Prà sul fianco sinistro ed in piena formazione di calceschisto, pas
sando per le rovine del forte di Mirabouc. 11 dislivello tra Villanova e
l’entrata nel bacino del Prà (m. 1700) è di 470 metri, su di un per
corso di poco più di 2500 metri. Le difficoltà per la costruzione di
una strada rotabile sono qui gravissime e per il forte dislivello e per
la ristrettezza della valle, che non permette lo sviluppo in giri della
strada, ed ancora per i guasti che ne potrebbero derivare dal rovinoso
torrente che divalla dal colle dell’Urina. Queste difficoltà si potrebbero
vincere elevando la strada all’uscita del bacino di Villanova negli