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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

voli condizioni geologici*; di questo tracciato furono già da noi segna­

late nel 1871 in occasione di visita geologica da Bussoleno a Modane:

il 10 marzo 1881 una frana per scoscendimento di roccia si produsse

presso la galleria Combetta e noi ebbimo l’incarico di esplorare le con­

dizioni di stabilità di quel tratto ferroviario e le conclusioni furono assai

tristi. Una inchiesta governativa si fece in allora che cercò di acquetare

gli animi, Nel corrente anno il fenomeno si riprodusse in minor scala,

è vero, ma si riprodusse. Si ripetè la visita governativa; ma convien

dire che nè della prima nè della seconda visita si ebbe come risultato

una precisa relazione che menomasse il valore delle asserzioni da noi

esposte in un lavoro pubblicato nel 1881; .con questo noi portavamo dei

dati geologici, di fatto, a controbilanciare i quali occorrevano dati di

fatto, geologici desunti coll’istesso metodo di osservazioni da noi seguito.

Le assicurazioni che si dànno sulla resistenza dei manufatti, delle co­

struzioni nulla tolgono alla gravità delle eventualità prevedibili per cause

geologiche, e se queste assicurazioni possono provvisoriamente acquietare

la maggioranza ignara di cose geologiche o quella degli indifferenti, non

serviranno certamente a togliere la causa delle inquietudini in chi ha

un po’ di pratica in materia geologica, per quanto emanino dette assi­

curazioni da personaggi considerati come autorità in materia. Fin ora

sgraziatamente i fatti hanno dato ragione alle nostre asserzioni, ai nostri

pronostici del 1881, nulla venne ad appoggiare le tranquillanti relazioni

venute dall’alto.

Nulla troviamo ad osservare sul tracciato ferroviario da Salbertrand

a Bardonecchia pel tragitto di 17 chilometri con un dislivello di circa

200 metri, con una pendenza media di m. 11.76 per mille.

Pel tracciato della grande galleria ci permettiamo di osservare che

ove esso fosse stato diretto Sud-Nord si sarebbe raggiunto la valle del-

l’Arc a Villarodin con un tragitto più lungo di forse 2 chilometri; questo

più lungo tragitto sarebbe stato compensato dalla minore pendenza nella

discesa verso Francia, che ora supera il 22 per mille, dall’evitare la gi­

ravolta pericolosissima in terreni franosi e disaggregabili, perforati lon­

gitudinalmente per discendere dallo imbocco Nord ai Fourneaux, dal

fatto che quei terreni gessosi, oltreché più consistenti a Villarodin, sa­

rebbero stati attraversati quasi normalmente agli strati, quindi con minor

percorso e maggior garanzia di stabilità. Nessuno ignora quali ingenti

spese abbia richiesto fino ad ora il riattamento della linea allo imbocco

Nord senza che entriamo in maggiori particolari che potrebbero benis­

simo essere argomento di uno speciale lavoro.

Data la necessità di elevare la ferrovia fino al piano di Salbertrand,

vediamo se ciò è possibile con più solido tracciato e con minor pendenza,