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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA

solo locale a modificare i tratti originarii dipendenti dalla primitiva

tettonica.

L’apparire improvviso, il riprodursi a varii tratti di rigonfiamenti

serpentinosi, eufotidici, meno schistosi, più resistenti, inducono l’aspetto

tormentato, sinuoso, aspro delle valli, ora a bacini, ora a scaglioni, pas­

sando dal baratro alla conca in breve tratto di via, le varianti brusche

di direzione, l’avvicendarsi di stretti ed ampii burroni laterali, il ra­

mificarsi o l’allargarsi in bacini originarii ; varietà somma che imprime

a queste valli un rude splendore che armoniosamente nel contrasto si

sposa con angoli di verzura di supremo e dolcissimo incanto. Ma la

varietà non toglie il dominante carattere di

combe

parallele alle for­

mazioni rialzate a Sud ed a Nord contro le elissoidi Dora-Maira e Gran

Paradiso.

Ma queste formazioni ingrossate ad Est da potenti masse di eufotidi,

serpentine e lherzoliti formano come barriera allo sbocco delle

combe,

e

queste, quasi riunendo i loro sforzi, si fondono in un solo sbocco di

valle, breve, sinuoso, strettissima

chiusa,

donde le acque della Stura

escono nella pianura piemontese libere al fine dalle poderose strette degli

aspri monti che le originarono.

Le formazioni compresse così vigorosamente le une contro le altre

nel più-accentuato e recente sollevamento alpino, creatore dell’ attuale

tettonica,

si fessurarono, si ruppero e frammentarono in mille guise, e

si costituì così l’immane congerie di rottami che le acque irruenti del­

l’antichissimo

quaternario

convogliarono al piano, costruendone il

di­

luvium antico

delle Vaude e della Mandria, che le scarse acque delle

poco estese valli, indebolite dagli innumeri ostacoli incontrati nella di­

scesa, non riuscirono a smantellare completamente, come avvenne del-

Vantico diluvium

di altre valli. E per la poca ampiezza delle valli non

si formarono vistosi ghiacciai, che vincendo gli sbarramenti scendes­

sero ad erodere il

diluvium

fin fuori lo sbocco, come nelle valli delle

due Dorè.

Dal premesso si comprende quanto poco adatte si presentino le tre

valli ad una viabilità di comunicazione comoda, agevole sia coll’occi­

dentale versante alpino, sia colle valli vicine. Appena appena si riuscì a

dotare, e non da gran tempo, le tre valli di rotabili percorrenti le valli

istesse dallo sbocco alle origini.

Considerando per ora le sole valli della Stura, ché quella del Tesso

si può dire esterna, la via penetra faticosamente non per lo sbocco, ma

scavalcando lo sprone terminale del contrafforte divisorio dalla valle del

Tesso nell’abitato di Lanzo; s’ incurva nel tratto in

comba

di Germa-

gnano sulle alluvioni della Stura e penetra nella stretta a monte di