

Le
alluvioni recenti
diurno arena per costruzione, e specialmente quella
della Stura, ciottoli serpentinosi che spaccati forniscono un eccellente
brecciame per le strade.
Ultimo argomento di una certa importanza è il rinvenimento di oro in
pagliette nelle alluvioni recenti. L ’oro di
pesca
si rinviene e si rinvenne in
tempi relativamente lontani nelle alluvioni del Po a Verrua Savoia, a
Chivasso, a San Sebastiano Po, a Lavriano, a Monteu da Po e poi più in
basso in provincia di Alessandria a Castel San Pietro Monferrato, a Gabiano,
a Moncestino generalmente accompagnato da magnetite titanifera granu
lare. Fu incontrato nelle alluvioni della Viana in vicinanza di Busano, in
quella del Mallone a Front, a Rivarossa, a Lombardore, a San Benigno, a
Volpiano. Nelle alluvioni poi dell’Orco a Cuorgnè, a Salassa, a Lusigliè,
a Rivarolo Canavese, a Feletto, a Bosconero, a Foglizzo, a Montanaro, a
Castellamonte, a San Giorgio Canavese, a S. Giusto Canavese, a Chi
vasso; in quelle della Gallenca, a Valperga e Canischio; in quelle della
Malesina a Castellamonte. Non risulta che finora siasi incontrato più a
monte nelle alluvioni della valle padana, salvo che molto problematica
mente a Bricherasio nelle alluvioni del Chiamogna. La presenza dell’oro
nelle alluvioni comincia dal Mallone e sussegue poi verso la Sesia, scen
dendo verso la valle del Po ; sarebbe dunque a cominciare dalla valle
del Mallone che le rocce alpine conterrebbero i materiali auriferi, oro
nativo o solfuri auriferi.
Nell’Orco a Feletto, secondo l’Azario nel 1363, si trovò anche sotto forma
di pepiti; se ne raccolse una del valore di 16 fiorini; il fiorino d’oro di
Firenze di allora valeva 72 grani fiorentini ed era del titolo di 24 carati;
nel 1766 fu valutato il peso della pepita citata dall’Azario in oncie 1 de
nari 20 grani 4 cioè grammi 41.6. È probabile che l’oro delle alluvioni
provenga dall’alterazione completa delle piriti aurifere per cui le particelle
auree libere, atte a saldarsi per pressione le une colle altre, darebbero
le pagliette, i grani e le pepiti raccolti ed accentrati colà dove vengono
abbandonati dalle acque, ed accumulati in seguito a cernita in grazia del
ragguardevole loro peso specifico. La pesca dell’oro non dà però quel
prodotto che parrebbe dover dare a prima giunta sotto l’impressione pro
dotta dalla magica parola
oro;
anzi si può dire che la piccola pesca è
quasi completamente abbandonata. Oggidì si tenta il lavaggio in grande
delle alluvioni dell’Orco e del Mallone, ma non sappiamo ancora con
quale profitto. Il fatto che anche piccoli torrentelli come la Viana, la
Gallenca, la Malesina, non sappiamo se anche la Piova, recano sabbie
aurifere, potrebbe far credere che le rocce aurifere in posto si trovassero
nelle prime alture alpine; conviene notare però che detti torrenti ero
dono anche colline di
diluvium
e da questo potrebbero benissimo aspor
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PARTE III — GEOLOGIA ECONOMICA