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Il Di v o r o OMAOOIO
DI TOR I NO
Al l A
Mf MORIA DI
I.
CONTF F RNF STO DI SAMBUY
Innanzi a tutti m inchino con anime devoto
a S. A . R. il Principe di Piemonte, che volle
con l’Augusta Sua presenza dar maggior lustro
a questa cerimonia; e ringrazio i Principi di Sa
voia, che al Principe Ereditario fanno corona.
Mi sia concesse di rivolgermi in modo spe
ciale a S. A. R. il Duca d ’Aesta. che sempre
onerò della Sua benevola amicizia il nostro
compianto genitore. Altezza Reale, vi posso as
sicurare che la Vostra degnazione non fu vana,
perchè nostro Padre vi ricambiava con sincera
e completa devozione, e mi immagine quale sa
rebbe stata la sua contentezza ed il suo orgo
glio se avesse potuto salutare Maresciallo d Ita
lia l’invitto Comandante della III Armata.
Non mi è possibile ringraziare personalmen
te tutti gli uomini, che si occuparono della ere
zione di queste ricordo : furono molti. Dai Si
gnori del Circolo degli Artisti che. forse, per i
primi ne ventilarono l’idea diversi anni fa, ai
Signori componenti l’attuale Comitato, così de
gnamente diretti da S. E. il generale Etna e dal
conte ing. Salvadori, a tutti quelli che se ne
sono interessati, giungano i ringraziamenti fer
vidi della famiglia, che oggi, ccme sempre, si
sente stretta da indissolubili vincoli alla cara T o
rino. da Ernesto di Sambuy tanto amata.
« Noi. figli suoi, oggi riuniti attorno a questa
stele, dritta e rigida come il suo carattere, tra
questi fiori, da lui prediletti, simbolo della no
biltà e della bontà deU’animc suo, ancora ren
diamo grazie a tutti quelli che vollero eternata
la sua memoria. Ed in lui devotamente salutia
mo il grande Educatore, che seppe sempre in
fondere nei cuori e nelle menti il senso del bel
lo, del bjono, del giusto. E commossi doman
diamo che il suo spirito aleggi sempre sopra di
noi per segnarci ovunque la retta via del dovere
e dell oncre. onde tutti i nostri atti siano rivolti
a! bene e alla maggior gloria del Re e della Pa
tria ».
LE
P A K U L F . L )F L H U L )E S T À
Il
podestà di Torino, ammiraglio Luigi
di Sambuy, con voce rotta dall’emozione,
nel prendere in consegna la stele ed il bu
sto innalzato alla memoria del suo illustre
Genitore, ringrazia i Principi e tutti quanti
veliero con spontaneità e tributo di amici
zia onorare la memoria del conte Ernesto.
Egli dice :
A ltezze Reali,
«
Come podestà prendo in consegna la stele
e il busto innalzato alla memoria del conte Er
nesto di Sambuy, mio amato Genitore.
« Mai come in questo momento ho sentito la
mia piccolezza e la mia incapacità, e mai come
ora ho sentito il desiderio di essere forte e po
tente per dare alla mia I orino il contributo che
vorrei per la Sua grandezza. Ad ogni modo, la
fede e la devozione mia illimitata a Casa Sa
voia, l’esempio del mio Padre che oggi onoria
mo, la guida di Benito Mussolini mi daranno
coraggio e ispireranno la mia opera per il bene
dei miei concittadini.
Ringrazio le LE. Altezze Reali, per la loro
benevolenza verso la mia famiglia e prometto
di dare tutta la mia opera per il servizio della
mia Patria ».
L’austera cerimonia è finita. Un gruppo
di « Piccole Italiane » depone presso la ste
le una ghirlanda di rose. 1 Principi Reali
lasciano il Giardino acclamati dalla folla al
loro passaggio.
ERNESTO DI SAMBUY
Di nobile presenza, di maniere cortesi,
dotto ed arguto, amantissimo della Patria,
che ha sempre rappresentato per Lui il più
puro ideale, alto ed elegante nella persona,
il conte Ernésto di Sambuy è stato una del
le figure più tipiche e popolari di Torino.
Aveva un alte sentimento di se ed una
illimitata fiducia nel proprio giudizio, e ciò
10 rendeva restio ad acconciarsi al giudizio
altrui ; ma se trovava qualche valida oppo
sizione, allora il rude combattente si tras
formava in un politico abilissimo nell’arte
del ragionare e di persuadere.
La sua voce un po’ velosa, avvezza al co
mando si faceva quasi dolce e carezzevole,
dal suo spirito sprizzava un’arguzia sottile
e mordace, fino a che non avesse raggiunto
11 suo scopo, o lealmente avesse riconosriu-
te le ragioni dell avversario.
Scrupoloso ed energico nel lavoro, era
ammirabile nel vederlo sbrigare affari deli
cati di amministrazione, nei quali impie
gava tutto ;! suo spirito giovanile e la sotti
gliezza degli accorgimenti diplomatici.
Perchè in tutto Egli recò un eleganza di
spirito ed una raffinatezza nel percepire le
bellezze dell’arte e della poesia, che non
sempre accompagnano le tempre energiche
e combattive come la sua e che gli attirava
la simpatia anche di coloro che militavano
in campo avverso. Come tutte le persone di
azione fu autoritario, portando però in tutti
i suoi atti la sua intelligenza, il suo disin
teresse, la sua correttezza di gentiluomo.
Aveva nella figura, come nella mentalità
le caratteristiche dei piemontesi di vecchio
stampo e cioè lo slancio, la virtù di sacri