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l'FR LA SALUTE DPI BIMBI TORINESI

127

«L ’omaggiodi Torino potrebbe venire attuato

con una deliberazione solenne che nell’affermare

il pensiero affettuoso della Città, avesse nei suoi

effetti a tornare, nel nome Augusto dei So­

vrani, a durevole sollievo di qualche più pie­

tosa sofferenza o più dolorosa necessità. E

poiché, fra tutte le opere di pubblica assistenza,

appare specialmente provvida di fattivo eccita-

ficiati e con deliberazione 30 dicembre 1923,

il Commissario Prefettizio, barone comm. dott.

Lorenzo La Via di S. Agrippina, stanziava in

bilancio un primo fondo di L. 100.000 a tale

scopo.

L ’anno successivo un nuovo slancio di af­

fetto verso l’Augusta Casa di Savoia determ -

nava il più sollecito successo dell'iniziativa as-

mento la pietà verto l’infanzia e la sollecitudine

amorevole ad essa rivolta per migliorarne e so­

stenerne la costituzione e prepararla agguerrita

e vigorosa alle asprezze della vita, il riferente

ritiene che nessuna manifestazione potrebbe riu­

scire più gradita ai Sovrani, e in pari tempo

di più viva e sentita utilità sociale, della de­

stinazione di un adeguato fondo, e cioè di

lire un milione, a beneficio dell'infanzia e più

precisamente per la cura marina dei fanciulli

poveri .

Il fondo fu subito messo a profitto dei fan­

ciulli poveri bisognosi di cure marine, essendo­

sene, fin dall'estate successiva alla deliberazione,

erogati i frutti per l'invio al mare di un co­

spicuo numero di fanciulli a mezzo delle Co­

lonie Alpine e Marine.

IN OMAGGIO A CASA SAVO IA

Apparve però ben presto la necessità di dare

alla Colonia Alpina Municipale una sede propria

per assicurare l’aumento del numero dei bene-

sunta: con deliberazione 31 dicembre 1924 il

Commissario Prefettizio, ricordando che nell’anno

1925 si sarebbe compiuto il 25° anniversario

del glorioso Regno di S. M. il Re Vittorio

Emanuele III, destinava un nuovo fondo di

L. 400.000 alla costruzione delle sedi della

Colonia, come omaggio al Sovrano Vittorioso.

Si costituì poi un Comitato per associare al

Comune gli Enti benefici ed i privati filantropi

della Città, e per opera di esso, cominciarono

ad affluire i contributi della popolazione tori­

nese alla manifestazione d’affetto verso la Di­

nastia Regnante.

Fra gli oblatori più generosi, che è doveroso

ricordare, vi furono: La Cassa di Risparmio

con L. 500.000; la Società Snia Viscosa,

L. 200.000 ; la Fiat, L. 100.000 ; l’ Istituto

Opere Pie di S. Paolo, L. 50.000 ; la Società

Reale Incendi, L. 50.000 ; l’ Unione Italiana

Cementi, L. 25.000, la Società « Unica»,

L. 25.000; il Patronato Scolastico R. D'A-

zeglio L. 20.000.