

l'FR LA SALUTE DPI BIMBI TORINESI
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«L ’omaggiodi Torino potrebbe venire attuato
con una deliberazione solenne che nell’affermare
il pensiero affettuoso della Città, avesse nei suoi
effetti a tornare, nel nome Augusto dei So
vrani, a durevole sollievo di qualche più pie
tosa sofferenza o più dolorosa necessità. E
poiché, fra tutte le opere di pubblica assistenza,
appare specialmente provvida di fattivo eccita-
ficiati e con deliberazione 30 dicembre 1923,
il Commissario Prefettizio, barone comm. dott.
Lorenzo La Via di S. Agrippina, stanziava in
bilancio un primo fondo di L. 100.000 a tale
scopo.
L ’anno successivo un nuovo slancio di af
fetto verso l’Augusta Casa di Savoia determ -
nava il più sollecito successo dell'iniziativa as-
mento la pietà verto l’infanzia e la sollecitudine
amorevole ad essa rivolta per migliorarne e so
stenerne la costituzione e prepararla agguerrita
e vigorosa alle asprezze della vita, il riferente
ritiene che nessuna manifestazione potrebbe riu
scire più gradita ai Sovrani, e in pari tempo
di più viva e sentita utilità sociale, della de
stinazione di un adeguato fondo, e cioè di
lire un milione, a beneficio dell'infanzia e più
precisamente per la cura marina dei fanciulli
poveri .
Il fondo fu subito messo a profitto dei fan
ciulli poveri bisognosi di cure marine, essendo
sene, fin dall'estate successiva alla deliberazione,
erogati i frutti per l'invio al mare di un co
spicuo numero di fanciulli a mezzo delle Co
lonie Alpine e Marine.
IN OMAGGIO A CASA SAVO IA
Apparve però ben presto la necessità di dare
alla Colonia Alpina Municipale una sede propria
per assicurare l’aumento del numero dei bene-
sunta: con deliberazione 31 dicembre 1924 il
Commissario Prefettizio, ricordando che nell’anno
1925 si sarebbe compiuto il 25° anniversario
del glorioso Regno di S. M. il Re Vittorio
Emanuele III, destinava un nuovo fondo di
L. 400.000 alla costruzione delle sedi della
Colonia, come omaggio al Sovrano Vittorioso.
Si costituì poi un Comitato per associare al
Comune gli Enti benefici ed i privati filantropi
della Città, e per opera di esso, cominciarono
ad affluire i contributi della popolazione tori
nese alla manifestazione d’affetto verso la Di
nastia Regnante.
Fra gli oblatori più generosi, che è doveroso
ricordare, vi furono: La Cassa di Risparmio
con L. 500.000; la Società Snia Viscosa,
L. 200.000 ; la Fiat, L. 100.000 ; l’ Istituto
Opere Pie di S. Paolo, L. 50.000 ; la Società
Reale Incendi, L. 50.000 ; l’ Unione Italiana
Cementi, L. 25.000, la Società « Unica»,
L. 25.000; il Patronato Scolastico R. D'A-
zeglio L. 20.000.