Table of Contents Table of Contents
Previous Page  533 / 854 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 533 / 854 Next Page
Page Background

}MgP4|WK':.vT

vmcr *nr

I A ( l llim \ / H M DM V ANNI’Al I DM I A MANCIA SI' l«>M\

*

il trionfo di Vittorio Veneto, concluso in­

ternazionalmente nel malcontento nazionale, fu

seguito dal più sinistro disordine sociale, che

voi Torinesi sperimentaste e bene ricordate

nelle sue fasi più acute: l'idea fascista apertasi

il varco attraverso l'interventismo, col sacrifìcio

dei seicentomila morti sui confini sacri della

Patria e con quello delle nostre eroiche Ca­

micie Nere nelle piazze d’ Italia, mostrò di es­

sere solo essa capace di tenere uniti e di im­

porsi a tutti gli Italiani, perchè solo essa rac-

movimento rivoluzionario come il Fascismo non

poteva aver dubbi sulla via da seguire. Solo

la Monarchia poteva rappresentare la fonte e

la garanzia permanente dell'Italia una ; ad Udine,

ed a Napoli, il Duce proclamò che la Monar­

chia è un punto fermo.

«

Camicie Nere Torinesi!

— Non è senza

reverenza e religione verso le idee e le memorie

più care e sacre della Patria che si può par­

lare in questa città, alla quale sono superbo ed

orgoglioso di portare, in questo giorno fatidico,

La tribuna d'onore in Piazza Castello.

«I

coglieva lo spirito eioico ed unitario dei nostri

Padri che vollero unita e grande la Patria.

Questa Patria che si distinse nei secoli del

dolore e della servitù per l'assenza di idee,

unitarie e per l'orgia sciagurata delle discordie,

delle particolarità, dei municipalismi ; quest' Ita­

lia che dopo Vittorio Veneto dette lo spet­

tacolo più nefasto dei movimenti particolari pieni

di infamia, di odio e di impotenza, trovava final­

mente la sua strada maestra, trovava final­

mente un uomo universale, un Capo, un Ge­

nio, un Duce: Benito Mussolini.

<

La Nazione che aveva faticosamene con­

quistata la sua essenza politica era alla vigilia

della marcia pazza ed ebbra di disunione : un

il saluto del Capo. È da questa Torino, da

cui l'aquila di Savoia spiccò il volo, che noi

Fascisti più sentiamo la gioia di mirare e di

salutare la riconquistata ed intangibile potenza

dell’Italia !

Quale immenso cammino dall'ottobre '22

all'ottobre

'27

ha fatto la Nazione per opera

del Fascismo!

« In cinque anni quale compendio di vita e

di opere!

« La Marcia su Roma, appena agli inizi

nell’ottobre ’22, si è ingigantita e ha toccato

davvero — senza esaurirle — le sue mète.

«Quella rivoluzione che nell’ottobre *22 fece

tremare i vecchi e gli impotenti, che impres