

I» ORIGINI DU I A CASSA DI RISPARMIO DI TORINO
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nella mente di alcuni filantropi e patrioti, l’idea
di fondare la nostra Cassa di Risparmio.
E così, mentre alla Corte si chiudeva deli
beratamente la porta alle più modeste riforme
che prima il movimento intellettuale francese e
poi la rivoluzione rendevano urgenti, nobili spi
riti, sorti in parte dalla vecchia aristocrazia che
zeglio, del conte di Castellazzo e dei Decurioni
tutti della Città di Torino, tra cui esimii l’aw .
Borghese, l’avv. Pinchia. Questi egregi e illu
stri cittadini seppero mostrare anche negli anni
più procellosi, quanto valgano la dignitosa fie
rezza e l’affetto più puro per la propria terra.
Preoccupato della necessità di estinguei il
debito della Città di Torino, che nel 1795
ammontava a L. 4 .828 .14 0 ,18, cifra enorme
tanto lustro aveva dato al Piemonte ed in parte
dall’alta borghesia addentrata dal tempo di Ema
nuele Filiberto al governo della pubblica cosa,
si sforzarono di introdurre riforme e istituzioni
che potessero in parte rimediare ai mali del mo
mento e preparare un avvenire migliore.
Non ricorderò l’opera di Vittorio Alfieri, a
tutti giustamente nota : ricorderò soltanto, ai fini
di questa amichevole conversazione, l’opera del
conte Prospero Balbo, del conte Michele Pro
vana del Sabbione, del marchese Cesare d’A-
se si pensa ai tempi d’allora e al valore della
moneta, sul piano elaborato dal conte Prospero
Balbo, istituirono la nota “ Cassa de’ Censi e
Prestiti” che, ipotecando i redditi dei mulini
della città, avrebbe dovuto, con ben congegnate
lotterie, portare aU’aimnortamento dell’ingente
debito, e, come è detto nel preambolo del ma
nifesto 1° Agosto 1795, con cui la “ Cassa dei
Censi e Prestiti'* fu istituita, mantenere co
stantemente illeso il prezioso credito della città
di Torino, che aveva “ in ogni tempo soddi
sfatto i suoi creditori con la dovuta esattezza
Tale Cassa è considerata come la madre
della Cassa di Risparmio di Torno, non tanto