

I F ORIGINI
DH.LACASSA DI RISPARMIO DI TORINO
L ’Amministrazione municipale, ora deside
rosa che i depositi aumentassero per poter at
tingere fondi per le sue spese straordinarie, ora
timorosa di dover rimborsare i depositi a breve
scadenza, adottò successivamente disposizioni
contradditorie sia per la raccolta dei fondi, sia
per il tasso di interesse passivo, sia infine per
gli investimenti.
Scartata l'idea di cedere la Cassa ad una
banca privata, si decise, non senza contrasti,
di darle vita autonoma, conservando carattere
di Istituto di beneficenza e l'indiretta tutela del
Comune, il quale veniva così liberato da ogni
responsabilità di fronte ai depositanti.
Promulgatasi nel frattempo, per opera del
Cavour, la prima legge sulle Casse di Risparmio,
Il (alone del Consiglio d'Amministrazione.
Laonde, raggiunti nel 1847 L. 1 .2 7 3 .1 5 5 ,
di depositi, superata felicemente la crisi politica
del 18 4 8 - 4 9 , si pensò subito a riordinare l'isti
tuto per liberare il Comune dalla paurosa in
cognita dell'obbligo del rimborso a breve sca
denza di capitali che non avevano contropar
tita liquida alcuna.
Memorabili furono le discussioni in seno al
Consiglio Delegato e poi al Consiglio Comu
nale per lo studio del riordinamento del nostro
Istituto, a cui presero parte, tra gli altri, il
Conte di Cavour, il Conte Gallina, D e Rossi
di Santarosa, il Conte Nomis di Pollone, il
Barone Casana, Riccardo Sineo e l'intendente
Cottin.
il 3 1 dicembre 1 8 5 1, poteva il Consiglio Co
munale, il 2 4 novembre 18 5 3 , dare alla Cassa
il nuovo statuto che le consacrava l'autonomia.
La trasformazione aveva creato un po' di pa
nico nei depositanti, ma la nomina ad ammi
nistratori dei più stimati cittadini ed a Presi
dente del marchese Cesare Alfieri di Sostegno,
riconquistò la fiducia della clientela che, al chiu
dersi del 1853 era creditrice verso la Cassa
di L. 1 .5 1 4 .0 6 4 ,2 7 .
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Tali, in rapida sintesi, le condizioni di am
biente entro le quali la Cassa di Risparmio,
sorse e iniziò il suo consolidamento.