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LO SOLENNE CERIMONIA COMMEMORATIVA

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tadinanza tutta per i generosi contributi che

la Cassa di Risparmio ha potuto elargire in

questa occasione alla beneficenza ed assistenza

sociale, ed a tutte le opere che nel benessere

comune assicurano alla Regale Torino il suo

costante progresso ».

Cessati gli applausi che accolgono le ispirate

parole del Podestà, prende la parola il pre­

sidente della Cassa di Risparmio.

La lucida esposizione

del comm. Geisser

Il comm. Geisser così esordisce:

« Onorevole quanto arduo compito è il rin­

serrare in breve discorso la storia centennale

di un Istituto che è la convergente opera, at­

traverso tre generazioni, di un milione di de­

positanti fedeli e d una coorte di amministratori

e dei loro collaboratori massimi e minori, sol­

leciti e devoti ; che c, ben più, riflesso ed effetto

delTawento sul nostro globo d’una nuova ci­

viltà incardinata su la scienza, le invenzioni,

l’industria e che ha al tempo stesso nessi pro­

fondi, indissolubili colla storia politica, coll’uni­

ficazione nazionale dell’Italia nostra. Ma alla

insufficienza dei tempo e dell’oratore soccorrono

in quest’ora e la nobiltà del luogo e l’eleva­

tezza dei cortesi ascoltatori.

« In quest’aula, ravvivando i riti dei prischi

abitatori

d'Augusta Taurinorum,

noi torinesi

dovremo custodire gli intimi numi tutelari, i

Penati della Patria perchè qui battè il cuore,

risuonò la parola, si affermò l’opera di molti

de* suoi figli migliori. E, d’altra parte, quanti

qui oggi accoglie l’avita, signorile cortesia del

nostro primo Magistrato cittadino, son uomini

il cui passato e l’azione quotidiana pongono in

chiara luce quei pregi e quei meriti che io

dovTÒ

illustrare nella storia della Cassa torinese. Più

che rievocazione di degni insegnamenti ed esem­

pi, questo Convegno è quindi per la Cassa to­

rinese preziosa manifestazione della vostra cor­

tesia, o signori e colleglli, e riaffennazione dei

comuni propositi che, lungo divene e conver­

genti vie, tutti perseguiamo per la salute e la

I "

Comm. avv. Vittorio Barberi*

Direttore Generale

bellezza della grande madre comune, l’Italia.

E l'atto vostro cui l’intervento del Governo

nazionale, della maggiori Autorità, di preclari

concittadini cresce significato e pregio, lascierà

in tutti gii odierni servitori della Cassa torinere

durevole fiamma di gratitudine e di orgoglio ».

Il comm. Geisser dopo aver ricordate le ori­

gini della Cassa di Risparmio, traccia un com­

pleto quadro dell’incessante sviluppo della mi­

rabile istituzione e prosegue :

« Ma nel nostro Istituto, malgrado i parziali

successi dei pochi, meritori assertori di più largo

indirizzo (fra cui emerse ognora Cesare Ferrerò

di Cambiano, entrato nel Consiglio il 1884) il

primordiale carattere di salvadanaio dei poveri

predominò tenacemente. 1 tre quarti ed oltre

dei depositi erano investiti in titoli dello Stato

perchè fruttiferi di largo e comodo interesse,

sebbene nel 1854, nel 1864, nel 1869 se ne

fosse dovuto alienare con grave perdita per

fronteggiare domande di rimborsi.

« Soltanto coll’inizio di questo secolo la no­

stra Cassa accolse nel suo Statuto la facoltà della

Legge consentita di destinare una quota degli

utili «umli a scopi di beneficenza e di pub­

blica utilità. Coti nel 1903, per celebrare il