

LO SOLENNE CERIMONIA COMMEMORATIVA
233
tadinanza tutta per i generosi contributi che
la Cassa di Risparmio ha potuto elargire in
questa occasione alla beneficenza ed assistenza
sociale, ed a tutte le opere che nel benessere
comune assicurano alla Regale Torino il suo
costante progresso ».
Cessati gli applausi che accolgono le ispirate
parole del Podestà, prende la parola il pre
sidente della Cassa di Risparmio.
La lucida esposizione
del comm. Geisser
Il comm. Geisser così esordisce:
« Onorevole quanto arduo compito è il rin
serrare in breve discorso la storia centennale
di un Istituto che è la convergente opera, at
traverso tre generazioni, di un milione di de
positanti fedeli e d una coorte di amministratori
e dei loro collaboratori massimi e minori, sol
leciti e devoti ; che c, ben più, riflesso ed effetto
delTawento sul nostro globo d’una nuova ci
viltà incardinata su la scienza, le invenzioni,
l’industria e che ha al tempo stesso nessi pro
fondi, indissolubili colla storia politica, coll’uni
ficazione nazionale dell’Italia nostra. Ma alla
insufficienza dei tempo e dell’oratore soccorrono
in quest’ora e la nobiltà del luogo e l’eleva
tezza dei cortesi ascoltatori.
« In quest’aula, ravvivando i riti dei prischi
abitatori
d'Augusta Taurinorum,
noi torinesi
dovremo custodire gli intimi numi tutelari, i
Penati della Patria perchè qui battè il cuore,
risuonò la parola, si affermò l’opera di molti
de* suoi figli migliori. E, d’altra parte, quanti
qui oggi accoglie l’avita, signorile cortesia del
nostro primo Magistrato cittadino, son uomini
il cui passato e l’azione quotidiana pongono in
chiara luce quei pregi e quei meriti che io
dovTÒ
illustrare nella storia della Cassa torinese. Più
che rievocazione di degni insegnamenti ed esem
pi, questo Convegno è quindi per la Cassa to
rinese preziosa manifestazione della vostra cor
tesia, o signori e colleglli, e riaffennazione dei
comuni propositi che, lungo divene e conver
genti vie, tutti perseguiamo per la salute e la
I "
Comm. avv. Vittorio Barberi*
Direttore Generale
bellezza della grande madre comune, l’Italia.
E l'atto vostro cui l’intervento del Governo
nazionale, della maggiori Autorità, di preclari
concittadini cresce significato e pregio, lascierà
in tutti gii odierni servitori della Cassa torinere
durevole fiamma di gratitudine e di orgoglio ».
Il comm. Geisser dopo aver ricordate le ori
gini della Cassa di Risparmio, traccia un com
pleto quadro dell’incessante sviluppo della mi
rabile istituzione e prosegue :
« Ma nel nostro Istituto, malgrado i parziali
successi dei pochi, meritori assertori di più largo
indirizzo (fra cui emerse ognora Cesare Ferrerò
di Cambiano, entrato nel Consiglio il 1884) il
primordiale carattere di salvadanaio dei poveri
predominò tenacemente. 1 tre quarti ed oltre
dei depositi erano investiti in titoli dello Stato
perchè fruttiferi di largo e comodo interesse,
sebbene nel 1854, nel 1864, nel 1869 se ne
fosse dovuto alienare con grave perdita per
fronteggiare domande di rimborsi.
« Soltanto coll’inizio di questo secolo la no
stra Cassa accolse nel suo Statuto la facoltà della
Legge consentita di destinare una quota degli
utili «umli a scopi di beneficenza e di pub
blica utilità. Coti nel 1903, per celebrare il