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11. CENTENARIO DELLA CASSA DI RISPARMIO

generazione e Duce della Nazione, ha sostituito

l'azione disciplinata e feconda ; agli antagonistici

e dissolventi egoismi di partiti di sètte di uo­

mini, la visione della Patria che su la concordia

operosa di tutti i suoi figli deve ergersi rispet­

tata, contenta, radiosa.

« La felicità dei Consorzi umani dipende

dalla misura in cui si pregiano e ricercano quei

beni che non sono sminuiti, anzi si moltiplicano

coll'essere condivisi fra molti, fra tutti: tali la

salute, la educazione, la tranquillità individuale

e famigliare, la contentezza e solidarietà dei

cittadini, la generale disciplinata devozione al

prestigio della Patria.

« Questi beni sono il fiore più eletto, il frutto

più sostanzioso deH’umana ascesa attraverso

millenarie età.

« Le Casse di Risparmio raccogliendo, tu­

telando, fecondando i minuti risparmi li con­

vertono appunto in un fattore possente di bene

collettivo, morale non meno che materiale.

« Per questa via, esse hanno cooperato e

cooperano all'attuazione del nobilissimo assunto:

l'elevazione dei singoli per la grandezza e la

felicità della grande famiglia Italiana, per un

avvenire più alto, più degno e lieto della in­

tera umanità .

Il

discorso del comm. Geisser che è stato

seguito con la massima attenzione e con il più

vivo compiacimento, è fatto oggetto a lunghi

ed insistenti applausi. Questi si ripetono quando

prende la parola S. E. Belluzzo.

IL DISCORSO DEL MINISTRO

Il Ministro dice:

« Allorché il Consiglio Generale della Città

di Torino creava nel 30 aprile 1795

VIstituto

della Cassa dei Censi, prestili ed annualità

in

relazione alle condizioni creditizie e monetarie

del Piemonte, si gettava il primo seme di quella

magnifica e grandiosa istituzione che è oggi la

Cassa di Risparmio di Torino.

« Preceduta nel 1799 dal disegno di un

Banco di prestito municipale,

finalmente il 4

luglio 1827 la Giunta decurionale di Torino

annunciava al pubblico la accettazione di " pic­

cole somme da restituirsi quando che sia con

i proventi a moltiplico " da parte di una nuova

istituzione, la

Cassa di Risparmio

1nel riflesso

che tale impiego deve riuscir di sommo van­

taggio per !a classe meno agiata di questa Ca­

pitale, siccome quello che le somministra un

mezzo di conservare e di accrescere il tenue

risparmio di giornalieri guadagni".

« Quanti mutamenti benefici, quante difficoltà

superate, quante battaglie vinte, quanti progressi

realizzati da allora ad oggi!

« Io non intendo qui fare la storia di questo

Istituto che ha già avuto il suo bastone di ma­

resciallo, e più che al passato, deve guardare

al domani.

»

« Nè voglio tessere le lodi di coloro che

hanno presieduto alla gestione di questo Istituto

e tutti coloro tecnici ed impiegati che hanno

collaborato al suo sviluppo : essi hanno già tro­

vato nella coscienza del dovere compiuto e nel

successo dell'istituto il migliore elogio; non posso

però dimenticare di ricordare fra i benemeriti

il Senatore Ferrerò di Cambiano che da 43

anni prodiga la propria attività ed una com­

petenza sempre fresca e preziosa alla vostra

centenaria Cassa di Risparmio, nè il mio amico

Alberto Geisser che sa alternare le cure e le

fatiche di saggio amministratore con brillanti

studi nel campo economico.

Le lodi del risparmiatore

« Se me lo permettete voglio invece approfit­

tare di questa simpatica ed austera celebrazione

per tessere le doti del risparmiatore italiano, di

tutti coloro i quali non si lasciano allettare dagli

alti tassi, ma guardano specialmente alla sicu­

rezza e portano i loro risparmi, frutto di lavoro,

e molto spesso di sacrificio, alla Cassa di Ri­

sparmio alle Casse postali

« Un popolo sano è anche un popolo rispar­

miatore, risparmia di più chi conosce quanta

fatica costi l'onesto guadarlo ; risparmia di più

chi della vita ha conosciuto nei primi lustri solo