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Il CENTENARIO DEI I.A CASSA DI RISPARMIO

11 decreto sulle Casse

«Il R. Decreto-legge 10 febbraio 1927,

n. 269, sul riordinamento delle Gisse di Ri­

sparmio e dei Monti di Pietà di I* categoria,

ha già avuto in tutto il Regno piena e rapida

applicazione malgrado la difficoltà e la delica­

tezza delle disposizioni in esso contenute : nuova

prova della forza del Governo Nazionale Fa­

scista e della disciplina con cui il Paese la segue.

« Il decreto dispone obbligatoriamente — ed

è il primo esempio del genere nella storia fi­

nanziaria dei popoli — un vasto movimento di

concentrazione bancaria da applicarsi ad oltre

12 miliardi e mezzo di risparmio e a ben 229

istituti di credito.

« Lo stesso decreto — e anche questo prin­

cipio non ha precedenti in alcun’altra legislazione

presente o passata — crea tra gli istituti ri­

masti, mediante la federazione obbligatoria, un

vincolo di responsabilità solidale che ha una

profonda significazione morale ed una non meno

grande importanza finanziaria.

« Dei 229 Istituti esistenti ne sono stati sop­

pressi fino ad oggi ben 96, cioè poco menò

della metà, mediante la fusione con Istituti mag­

giori. Questi, accresciuti di mole, sono ridotti

a 133 dando così luogo ad una sana concen­

trazione bancaria che consentirà una gestione

del credito più economica e socialmente più utile.

« A loro volta le Gisse di Risparmio effi­

cienti sono riunite in federazioni provinciali, in­

terprovinciali e regionali, che riducendo ad

un numero esiguo i nuclei di comando del cre­

dito, assicurano fin d’ora una proficua unità di

indirizzo ed aprono la via ad una successiva

più ampia concentrazione. Allorché tale movi­

mento federativo sarà definito, e lo sarà pre­

stissimo, gli istituti di credito e risparmio del

Paese saranno raggruppati in 26 federazioni.

< E così anche la cattive erbe che il dopo

guerra aveva lasciato crescere nel campo del

risparmio, saranno estirpate; alcuni amministra­

tori, o direttori che credevano le loro Casse

di Risparmio un feudo per i loro non sempre

puliti interessi, sono messi da parte.

« Le Casse di Risparmio ritorneranno così

tutte alla loro vera funzione : aiutare le inizia­

tive sane, sicure della economia, le iniziative

valorizzatrici delle energie e delle materie pri­

me della nazione che per svilupparsi hanno bi­

sogno di danaro a tasso mite.

« Nessuna sana attività della economia nazio­

nale deve essere estranea alla attività delle Casse

di Risparmio giacché esse vivono nel Paese e

per il paese. Ma tra queste attività deve essere

in prima linea, innanzi a tutto, il Credito agrario

che deve ormai essere erogato nella misura ri­

chiesta dalle necessità della produzione agricola

nazionale.

« So che le Casse di Risparmio e la loro

benemerita Federazione hanno già risposto o

intendono rispondere ad alta voce: 'presente1,

alle recenti iniziative del Governo fascista per il

Credito agrario, ed il Governo é loro grato di

questo appoggio che consentirà alla massima in­

dustria italiana, quella dei campi, che ignora le

speculazioni e le borse, di dare alla produzione

la consistenza ed il volume auspicati e voluti da

tutti gli italiani che amano questa nostra mera­

vigliosa terra.

11 saluto del Governo

« Con questa fede e con questi auspici io ri­

volgo in nome del Governo il mio saluto a Voi,

illustre Presidente, a Voi amministratori della

Gssa di Risparmio di Torino, a voi valorosi

rappresentanti delle Casse di Risparmio italiane,

saluto e augurio che si estendono a questa

angusta città di Torino, culla della nostra glo­

riosa dinastia, gemma preziosa della Corona e

del regime fascista ».

Il

poderoso discorso del Ministro dell*Eco­

nomia Nazionale é salutato da calorosissimi ap­

plausi, applausi che già più di una volta si erano

alzati in omaggio al Senatore Ferrerò di Cam­

biano, alle lodi del risparmiatore ed all’accenno

della politica finanziaria d'Italia.

La cerimonia celebrativa è terminata: i Prin­

cipi ed il Ministro lasciano la sala seguiti dalle

Autorità.