

IL CONORESSO DEOLI ASILI D ’ iNFANZIA INAUGURATO DA S. E. BODRERO
255
cerdote,' Ferrante Aporti, che disceso in linea
retta dalle concezioni del suo grande antenato
spirituale, Vittorino da Feltre, creava i prin-
cipii educativi più sani e più conformi al genio
di nostra razza.
<( Uomo di fede ed altresì di meditata dottri
na, degnamente occupò la prima cattedra di
pedagogia istituita nel nostro Paese. Morì a To
rino nel 1858; e cioè l'anno prima della pro
mulgazione della monumentale legge che crea
va per opera di Gabrio Guati il primo gran
dioso ed insuperabile edifizio sociale.
Ferrante Aporti, che, come ho detto, fonda
va nel 1827 il primo asilo d’infanzia, al cugino
Giuseppe, il quale gli manifestava certe sue
inquietudini, rispondeva un giorno, serenamen
te così : « Non ti lasciar spaventare dalla con
traddizione dei pochi egoisti, i quali trovano
lor conto nella cornitela ed ignoranza dei più,
perchè il fatto proverà chi abbia ragione o chi
abbia torto: se quegli che si adopera per il
bene sociale o chi non ne fa ».
« Orbene : son dovuti passare molti anni per
chè il fatto provasse che Ferrante Aporti aveva
perfettamente ragione. E son dovuti passare
cent’anni, e si è dovuto attendere l’avvento del
Fascismo perchè la tede e l’opera del Sacer
dote illuminato già splendide nella realtà dei
loro mirabili risultati, trovassero per entro l’a
perto consenso del Governo del nostro Paese
il riconoscimento incondizionato della loro vit
toriosa affermazione. Del resto non poteva es
sere se non con. Anzitutto per la vecchia Ita
lia ufficiale attaccata al suo ideologico laicismo,
Ferrante Aporti aveva il grave torto di essere
un sacerdote e la sua azione educativa aveva
la^o lpa ancora più grave di muovere da pre
messe spiritualmente cristiane. Sorreggere la
istituzione aportiana sarebbe stato pertanto as
sumere un atteggiamento partigiano dal quale
le democrazie radico-massoniche allora al po
tere rifuggivano scandolezzate.
« A questa ideologia democratico-liberale si
dovevano le deformazioni più dannose di tutte
le istituzioni del nostro Paese.
« L'uomo è, naturalmente, buono e per ciò
chiunque dimostri con un semplice esame di
possedere la nozione mnemonica di un certo
numero di discipline è senz’altro ottimo ammi
nistratore, ottimo rappresentante della Nazione
all’estero, ottimo magistrato. L’uomo è, natu
ralmente, buono e perciò l’educazione l’acqui
sta da aè, purché liberamente lasciato a se stes
so senza che alcuno attenda ad imporgli una
coscienza o una morale, un sentimento o una
fede.
«Queste, in breve, sono le norme poste a fon
damento dell’azione di Ferrante Aporti : il qua
le, però, non si accontentò di indicare con la
parola le vie di questa educazione rinnovata-
mente cristiana ed italica, ma fu, altresì, nel
campo pratico un magnifico costruttore.
« Sul suo metodo si potrà anche continuare a
dissertare, ma di là dal metodo, ciò che ha va
lore è l'aspetto sociale del problema; e Ferran
te Aporti ha misurato stupendamente l’impor
tanza nazionale di un tale problema, rispetto al
quale appare, anzi, un magnifico precursore di
questa età nostra, carica di eventi e di destino.
Infatti egli aveva asserito che la società nazio
nale non poteva disinteressarsi della formazio
ne fisica e spirituale
d*.
.nzia, se voleva af
fermarsi dentro sè stessa e nel mondo ; oggi
questo asserisce il Governo fascista, istituendo
l'Opera di protezione della maternità e dell’in
fanzia. Egli aveva asserito che i fanciulli dove
vano essere educati italianamente e cristiana
mente : oggi questo asserisce il Governo fasci
sta istituendo l'Opera nazionale balilla, santa
milizia posta, appunto, al servizio di Dio e del
la Patria. Egli aveva asserito che l'infanzia do
veva essere coltivata in modo da poter matu
rare da sè uomini degni : uomini saggi e lieti,
forti e pensosi, leali ed intrepidi, operosi e
buoni; oggi questo asserisce il Fascismo; oggi
la formazione di questi uomini nuovi sogna il
Fascismo per donarli, arma invincibile di gran
dezza, all'Italia futura ».
E così conclude : « Le onoranze che a Fer
rante Aporti tributa il nuovo regime, significano
appunto la volontà che il regime ha di racco
gliere la fiaccola di lui per portarla più oltre e
più in aho. Molto è stato fatto, ma molto di più
resta ancora da fare. Basti pensare che i 6000
asili circa che funzionano in Italia, raccolgono
400 mila bambini, sui 3 milioni esistenti nel no
stro Paese. La buona volontà non manca, spe
cialmente dacché si è compreso quanto di di
gnità venga ad un popolo il quale sappia prov
vedere alla educazione fisica e morale della sua
infanzia, e come in Italia, mercé il Fascismo,
convenga gettare a tempo il buon seme dal
quale maturerà la coscienza civile e religiosa
degli italiani ».
L'ispirato e nobile discorso di S. E. Fon. Bo-
drero è stato accolto dall'eletto uditorio con un