

Il congresso degli Asili d’infanzia
i naugur a t o da S. E. Bo d r e r o
Nella ricorrenza del centenario Aportiano si
è inaugurato il 29 ottobre il Congresso degli
Asili d ’infanzia, alla cui cerimonia è interve
nuto quale rappresentante del Governo, S. E.
Bodrero, sottosegretario di Stato all’istruzione
Pubblica, giunto nella mattinata da Roma.
Nel salone della Camera di commercio, luogo
designato per l'apertura del Congresso, inter
vennero le più notevoli personalità torinesi, fra
le quali S. Em. il cardinale Gamba, il prefetto
gen. De Vita, il podestà ammiraglio di Sam
buy, col vice-podestà, conte Buffa di Perrero,
S. E. il generale d'Armata, Petitti di Roreto.
il capo della Federazione provinciale fascista,
colonnello Di Robilant, il R. Provveditore agli
studi, comm. Renda, il prof. Stampini, in rap
presentanza del rettore deU'Università, S. E. il
Procuratore generale Trabucchi, il console ge
nerale Tiby, comandante la Milizia, il com
missario straordinario alla provincia, gr. uff.
Anseimi, il questore, comm. Da Roma, il capo
compartimento delle Ferrovie, gr. uff. Ehren-
freund il gr. uff. Bozzalla, vice-commissario alla
Camera di commercio, il prof. Collino, il prof.
Gribaudi, il gr. uff. Bona, il prof. Romano ed
altri.
Un caloroso applauso accoglie l'ingresso del-
l’on. Bodrero e le allieve dell’istituto della
Provvidenza, cantano gli inni patriottici.
Il presidente del Comitato Aportiano e vice
podestà conte avv. Buffa di Perrero prende la
parola e pronuncia il seguente discorso :
« Torino ha l’onore d’inaugurare il Congres
so degli Asili d’infanzia. 11 Congresso è cele
brazione della memoria del grande educatore
e del purissimo italiano: Ferrante Aporti. So
no infatti cento anni dacché esso, con genia
lità di intuito, con cuore di filantropo ispirato a
carità evangelica e con l’animo di italiano, ini
ziava nella sua Cremona l’educazione dell’in
fanzia non più con sistemi empirici, ma con
metodo geniale e razionale, e gettava le basi
di quelle scuole di metodo che erano destinate
a portare frutti con copiosi. Ma Torino ha una
ragione specialissima per gloriarsi di questa
celebrazione centenaria. Qui Ferrante Aporti
— onorato dalla regale fiducia — esplicò l’ope
ra sua benefica ed altamente sociale : nella no
stra città mentre dettava all’Ateneo nostro
quelle lezioni di metodo che tanta luce ema
navano. e che con solida base sono per la
scienza pedagogica, si dedicava allo studio ed
alle cure dei problemi dell’infanzia, in comu
nione di spirito e di opera con altri grandi che
non disdegnavano di occupare la loro vasta
mente in tali problemi di cui conoscevano la
somma importanza : Carlo Boncompagni, Vin
cenzo Gioberti, Amedeo Peyron, Maurizio Fa
rina, Roberto D’Azeglio, che pur dissentendo
talora fra di loro per diversità di sistemi o per
particolarità di forme, tutti erano animati dal
l’intento purissimo di gettare nell’infanzia le
basi per la formazione dell’uomo e dell’italia
no. Dell’italiano! Poiché la grandezza e l’indi
pendenza dell'Italia era il supremo pensiero
del grande patriota. Ed a Torino — accolto
esule e accolto come figliuolo prediletto — Fer
rante Aporti chiudeva la nobile esistenza.
» Qui pertanto i benemeriti educatori e le
maestre degli asili, che tanto esempio quoti
diano dànno di abnegazione e di amore alla
nostra infanzia, possono degnamente riunirsi a
congresso e discutere degli importanti problemi
della educazione dei nostri bambini ».
Le parole del vice-podestà conte Buffa sono
accolte da ima vivissima manifestazione di con
senso. Ed immediatamente prende la parola il
rappresentante del Governo S. E. Bodrero.
Dopo aver iniziato con l’accennare agli altri
centenari celebrati in Italia quest’anno, cosi
prosegue :
« Un’altra ricorrenza oggi si aggiunge non
meno degna di ricordo,
qu ella
dell’istituzione
dei primi asili infantili per opera di un pio sa