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N E L L ’OTTANTESIMO COMPLEANNO DEL P RO F . LU IO I PAOLIANI

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dine da parte dei posteri, ma questi, e più saranno

lontani e più dovranno nutrire tali sentimenti, non

potranno dimenticare l’influenza decisiva che egli

esercitò nella rivoluzione sanitaria del nostroPaese.

Nel 1887 l’ Italia, da ben cinque anni, pian­

geva vittime per causa di ripetute epidemie eso­

tiche (e Torino stessa ne sa qualche cosa avendo

dovuto registrare ben 454 casi di colera con

230 morti in silenzio, poiché era in corso la

magnifica e storica Esposizione del 1884), men­

tre da anni lamentava una troppo forte mortalità

generale in confronto dei progressi scientifici

moderni e le nazioni estere già si erano avviate

alla sua diminuzione, indice di benessere de­

mografico ed economico.

Fortuna volle che l’ Italia fosse, in quel mo­

mento, governata da una mente energica e lun­

gimirante quale fu quella di Francesco Crispi,

che, saputo della competenza e dell’attività del

prof. Pagliari, lo chiamò a Roma e gli affidò

l’incarico di organizzare una "Direzione di Sa­

nità" consona ai tempi, alla scienza e che facesse

tacere le critiche ed il ridicolo a cui eravamo

esposti per causa degli inconsulti provvedimenti

presi dai diversi ministeri succedutisi al governo

della Pubblica Cosa.

Il

prof. Pagliari rispose perfettamente alle

aspettative di Francesco Crispi. un anno dopo

si promulgava quella legge sanitaria che ancora

oggi ci governa: personale tecnico si sostituiva

a quello empirico nella capitale, nelle provincie,

nei comuni; provvedimenti razionali erano presi

per far cessare il colera ed iniziare la diminu­

zione della mortalità per malattie infettive.

L’ Italia insomma entrava nel secondo suo Ri­

sorgimento, quello sanitario, risorgimento di cui

oggi gode i tangibili frutti, poiché il suo quo­

ziente di mortalità generale da 30 morti per

1000 abitanti scese ormai a 16, e ancora

più rapidamente discender'

plicazione del­

le provvide leggi (per tacere delle minori) che il

Regime Fascista praticherà per la "protezione

della maternità e dell'infanzia" per "l’ igiene

del lavoro" e per la "assicurazione obbligatoria

contro la tubercolosi1.

F

ra n c e sc o

A

b b a