

Nuovi orizzonti della scuola fascista
Il viaggio di 200 guardie d onore di Torino a Roma-Assisi-
Firenze-Genova, nelle impressioni e nei diari dei fanciulli.
Per chi ebbe la ventura di essere com
pagno e, almeno in parte, guida dei nostri
fanciulli durante l’indimenticabile viaggio
a Roma del 1927, uno dei godimenti più
squisiti fu quello di assistere all’entusiasmo
e alla gioia dei giovani cuori e di trasfon
dere in essi il calore del proprio sentimento
nazionale ;
sentire
dentro di sè e
far sentire
ai fanciulli d’Italia l'amore e l'ammira
zione per la nostra Italia, quale privilegio
e quale gioia profonda!
II viaggio memorando interessò una
parte grandissima della popolazione di To
rino, che giorno per giorno, attraverso le
corrispondenze dei giornali cittadini, seguì
i ragazzi in ciascuna delle mirabili tappe;
non erano soltanto le famiglie delle 204
Guardie d’Onore prescelte che accompa
gnavano con l’amoroso pensiero e con an
sioso e avido interesse l'italico pellegrinag
gio, ma ancora tutte le migliaia e migliaia
degli altri scolari di Torino, grandi e pic
coli; la famiglia scolastica intera, coi suoi
25 mila alunni e i suoi 1200 maestri.
Come fu profondamente interessante per
l'educatore l'osservazione e lo studio dello
spirito dei giovani pellegrini d’amore du
rante i percorsi in treno, nei soggiorni a
Roma, Assisi, Genova, così è bello stral
ciare qua e là dai diari dei piccoli viag
giatori le loro impressioni, i loro ricordi» i
loro disegni, e raccogliere le espressioni dei
bambini che non poterono prendere parte
al viaggio e pur lo seguirono con appassio
nato ardore.
« Dalla finestra della mia casa ho vi
sto passare il treno di Roma e io la ho
salutata col fazzoletto » dice un piccolo
scrittore di 2* classe, indirizzandosi a per
sona che egli ama e che accompagna le
Guardie d'Onore; e nella semplice inge
nua espressione egli è grazioso come quel-
l'altro, anch'esso di 2 \ che scrive ; « Tutti
i giorni penso alle Guardie d’Onore che
fanno visita ai monumenti della Patria...».
Quel
far visita
non è una personificazione
ardita quanto espressiva dei
monumenti
della Patria?
11 Milte Ignoto, il Papa, Benito Musso
lini, San Francesco, parlano ognuno un
proprio linguaggio suggestivo ai fanciulli
rimasti, che pur viaggiano con l ’immagi
nazione e col desiderio coi compagni for
tunati. Ce n’è uno che dice (sono sempre
bambini piccoli di 7-8 anni che scrivono) :
« ... Mi piacerebbe essere vicino a lei, Si
gnora, con tanti fiori da mettere sull'Altare
della Patria... ». A uno più appassionato
sgorga dal cuore la preghiera di baciare
per lui e per i suoi compagni « la lapide »
del Soldato Ignoto, e un altro vorrebbe
« essere una Guardia d’Onore per vedere