Table of Contents Table of Contents
Previous Page  641 / 854 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 641 / 854 Next Page
Page Background

204

NUOV I OR IZZONT I DELLA SCUOLA FASCISTA

Patria e al Capo del Governo d’Italia, pro­

dussero anch’esse forte nobilissima impres­

sione nell'animo dei fanciulli. Anche qui,

alcuni giovinetti di più vivo ingegno e sen­

timento esprimono con notevole efficacia

quanto in essi si agitava. Laura Fiorio «non

può dire la commozione che

le

serrò la gola

innanzi all’Altare della Patria » mentre

Duilio Balocco, orfano di guerra, pensa .

« ...quel povero Milite poteva anche essere

mio padre », e aggiunge concludendo :

(«Questo viaggio mi lascierà un ricordo im­

perituro di ciò che è Roma e l’Italia ».

Brunilde Fancelli, umilmente e forte­

mente, davanti alla Salma del Soldato

Ignoto afferma : « lo sono piccola, è vero,

ma un sentimento ben grande si agita in

me, il desiderio di fare come sono in grado,

anch’io, il mio dovere verso la Patria ».

Come si sente, nella semplicità della frase,

la sincerità del cuore !

Tutto il drappello inquadrato come un

minuscolo esercito disciplinatissimo, sentì

trascorrere su di sè la grandezza dell’ora e

dell’Altare e se più profonda ed intensa,

perchè più consapevole, era la commozione

degli adulti accresciuta anche dallo spetta­

colo augusto di quella fanciullezza prona

davanti alla santità della Patria, potente fu

essa tuttavia nell’animo di quei 200 fan­

ciulli.

Meglio di ogni altro, seppero tradurlo in

parole Giovanna Lorenzale e Luigina Bru­

no. Dice la prima, accennando ai canti ese­

guiti davanti alla Tomba sacra :

« //

Soldato Ignoto

molte volte l ’avevo

cantato nella mia classe, ma non mi parve

mai così suggestivo e commovente.

« Certo lo spirito dell*Eroe ha visto e

raccolto le lacrime che inumidirono il no­

stro ciglio, ha sentito il nostro cuore palpi

tare di riconoscenza e di amore, ed ha esul­

tato leggendovi la promessa di essere figli

degni di quest’Italia adorata e dei sacrifici

per Lei compiuti ».

E Luigina Bruno, pur fra qualche en­

fasi :

(( ...Eseguimmo la

Leggenda del Piatie

e

quindi, salutata con romana fierezza la

Tomba sacra alla gloria eterna del Soldato

italiano, ci avviammo a Palazzo Chigi dove

ci attendeva l’Onorevole Mussolini.

0t«. t i G'Oiama Otlkotco «I [I

u m

V.

« E quando entrammo nel salone della

Vittoria, in quel salone immenso che sa

tutto il tenace e fecondo lavoro del Duce in­

vitto, levando il braccio al saluto, io sentii

correre nelle mie vene un brivido di com­

mozione mentre due lacrime di gioia m’im­

perlarono il ciglio ».

Scultoria è la piccola Teresa Pautasso nel

descrivere il tragitto dal Monumento al

Gran Re a Palazzo Chigi :

« Sfiliamo per le vie di Roma con passo

marziale, ma con il cuore in tumulto ; sen­

tiamo in noi di essere nella grande Roma,

nella Roma che tanto abbiamo imparato ad