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2Q2

NUOV I O R IZ ZON T I D E L IA SCUOLA FASCISTA

chi8simi ne parlano nel loro diario. Bene

invece, in poche parole, il ragazzo Valen­

tino Costantini esprime la propria gagliarda

impressione : « Di fronte a quella immen­

sità d'acqua il mio cuore sembrava volesse

rifiutarsi di pulsare, tanta fu l'emozione

che provai, vedendo per la prima volta il

mare ».

Così lo smagliante incanto della Riviera

— nel trionfo della magnifica giornata pri-

viaggio intero, fu irreprensibile; la vivacità

e la esuberanza giovanile, la esplodente

gioia e la letizia, erano come contenute da

una sorta di educata compostezza, indice

ad un tempo dell’austero carattere piemon­

tese e della nostra latina civiltà. Questo

contegno dei nostri fanciulli, che non sfug­

gì a nessuna delle popolazioni fra cui essi

sostarono, fu per noi educatevi ragione di

vivo compiacimento.

‘ 'S ta c c a

Ji

u n a

galleria ferroviaria ili Lifuria"

maverile — con un mare stupendo e gli

Appennini meravigliosi, suscitò un entu­

siasmo che toccava l’ebbrezza; erano ani­

me italiane che si innamoravano dell’Ita­

lia. « Eravamo tanto interessati dal pano­

rama — dice il ragazzo Giglio Panza —

che non ci staccavamo un minuto dal fine­

strino. Ad ogni novità che si presentava,

era un grido di tutti e un disperarsi di

quelli che non potevano vedere...». Come

è pittorico quel

disperarsi l

Ma occorre qui

dire che il contegno dei fanciulli, durante il

On. «I B»

mo

Nonno tl CIUM VI.

Crescevano l’ansia, il desiderio e la

gioia, via via che il treno si andava avvici­

nando a Roma, la grande mèta; nessuno

sentiva la stanchezza, ogni spirito « a desto

e vivace! Tutti i ragazzi parlano nel loro

diario delle accoglienze alla stazione Ter­

mini dei Balilla romani; ma una, Giusep­

pina Bossotto, ferma l'attimo in cui dal

tram ebbe la prima visione dell*Altare del­

la Patria: « ...Balzammo in piedi, rima­

nendo sull’attenti e col braccio teso nel sa­

luto romano, finché le vetture si rimiselo in