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l ’N ANNO PI AMMINISTRAZIONE PODESTARILE

371

condi risulta di 16.158 per il 1927 e di

13.144 per il 1926.

Gli immigrati provenienti da altri Co­

muni del Regno ammontano complessiva­

mente nel 1927 a 26.506, quelli provenien­

ti dall’estero a 959.

Gli emigrati in altri Comuni del Regno

furono 10.434, quelli all’estero 873.

Dopo questo rapido esame sullo svol­

gimento dei più importanti fenomeni de­

mografici della nostra città per l’anno 1927,

non sarà privo d’interesse conoscere come

gli stessi fenomeni si svolgano nei Comuni

vicini.

Dalle medie di questi ultimi anni trovia­

mo infatti che la percentuale delle nascite

nei paesi vicini a Torino, è di 16,7 per mil­

le abitanti il che vuol dire che supera di

quasi il 4 per mille la percentuale media

della nostra città.

Al contrario la percentuale dei matrimo­

ni è inferiore : mentre a Torino segna 7,8

per mille abitanti, nei paesi vicini non rag­

giunge che la media di 6,5 per mille.

Inoltre la mortalità è inferiore a Torino,

ove il saggio relativo segna 13,3, contro

13,8 per mille abitanti nei Comuni vicini:

con ciò è evidente che tutta l'opera mera­

vigliosa di assistenza e di profilassi di cui

ia nostra città dispone, sopperisce in buona

parte a quei benefìci che la natura offre in

modo speciale alla campagna.

E' dunque possibile chiudere questa ra­

pida esposizione con una assai confortante

conclusione : essere sempre Torino uno fra

i Comuni demograficamente più

SAN I

e pro­

mettenti del Regno e rappresentare esso,

nel rinnovato fervore della vita nazionale,

un centro culturale ed economico di mas­

sima importanza così da esercitare larga ed

intensa attrazione non soltanto sulle popo­

lazioni del Piemonte ma anche su quelle

delle altre Regioni d’Italia : e testimoniare

così nel modo più favorevole delle sue pos­

sibilità avvenire e della sua capacità e pre­

parazione ad essere elemento fattivo e de­

cisivo nel più saldo plesso della Patria

nuova.

I

n d ic i

e c o n o m i c i

.

I costo medio della vita nel 1927 è no­

tevolmente diminuito rispetto al 1°26.

II numero indice del bilancio delia fa­

miglia operaia-tipo, che ha per base il lu­

glio 1920, dopo aver raggiunto un massi­

mo di 165,05 nel luglio 1926, subì una co­

stante diminuzione nei mesi successivi.

Troviamo infatti che nel gennaio 1927 se­

gna 153,66, nel giugno successivo 138,88

ed infine 129,64 in ottobre che è l’ultimo

mese in cui ha valore ufficiale il numero

indice vecchia serie.

Col mese di novembre diventa ufficiale

il numero indice nuova serie istituito con

regio decreto-legge 20 febbraio 1927

n. 222, che ha

se il mese di giugno

1927.

Anche questo segna negli ultimi due

mesi dell’anno una notevole diminuzione

rispetto al mese base, e più precisamente

facendo uguale a i 00 la spesa media setti­

manale per il mese di giugno, troviamo in

novembre 91,26 e 91,14 in dicembre.

Analizzando meglio i vari capitoli che

compongono il bilancio completo della fa­

miglia operaia-tipo, sempre secondo il nu­

mero indice nuova serie, vediamo che l ’in­

dice per le spese di alimentazione, è sceso

a 90,55 in novembre e 91,49 in dicembre.

Non è variato rispetto al mese base giu­

gno, l ’indice per le spese di vestiario.

Una forte riduzione invece ha subito l’in­

dice per le spese di abitazione che segna

per tutti i mesi successivi al giugno 84,09.

Ciò come conseguenza del decreto sugli af­

fìtti, decreto che stabilizza, a partire dal 1°

luglio 1927 una diminuzione sugli affìtti

dal 10 al 15 per cento per le case di nuova

costruzione ed un prezzo di affìtto non su­

periore al quadruplo dell’anteguerra per le

case di vecchia costruzione.

Così pure è diminuito notevolmente il