Table of Contents Table of Contents
Previous Page  802 / 854 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 802 / 854 Next Page
Page Background

VITA CITTADINA

419

Tiscornia, comandante il 1 Corpo d'armata; il

gen. Montefinale, comandante la Divisione; i

generali Clerici, Tua, Musso, Dapozzo, Avoga-

dro di Vigliano, e tutti i comandanti di Corpo

del Presidio. Fra le autorità civili : il prefetto

generale De Vita; il colonnello Di Robilant, se­

gretario politico della Federazione provinciale

fascista; il podestà, ammiraglio di Sambuy, col

capo gabinetto avv. Gualco; il questore De Ro­

ma, col capo gabinetto avv. Calasso. La Milizia

Nazionale era rappresentata dal gen. Tiby e

dai consoli Brandimarte, Bonino, Ferri e Chie­

rici.

Il Principe venne ricevuto dal gen. Sasso,

comandante l'Accademia, accolto dalla Marcia

Reale, eseguita dalla banda dei RR. Carabi­

nieri. Il generale Sasso ha rivolto al Principe

vibranti parole d'omaggio, ricordando le glo­

riose tradizioni dell’Accademia Militare di To­

rino ed inneggiando alla maestà del Re.

S. A. ha quindi passato in rivista gli ufficiali

e gli allievi schierati ed in seguito al suono del­

la

Canzone del Piace

ha avuto luogo la sfilata

e brillanti esercitazioni ginnastiche.

* • *

Anche i pompieri municipali han voluto fe­

steggiare la loro patrona. Santa Barbara, alla

quale fu dedicata nella loro caserma di corso

Regina Margherita un'artistica statua. Imparti­

va la benedizione alla statua il parroco di San

Gioacchino, don Gallea, che faceva seguire al

rito religioso nobili parole.

Il podestà, ammiraglio di Sambuy, ricordando

la sua vita marinara, rivendicava al Fascismo

la valorizzazione di tutte le più nobili tradizioni

popolari e dei sentimenti di famiglia e di reli­

gione.

Alla cerimonia prendevano parte, oltreché i

pompieri coi loro comandanti Viterbi, Mottura

e Pastrone, le rappresentanze degli altri Corpi

armati municipali, il Podestà, il vice-Podestà

conte Buffa di Perrero, il segretario avv. Gay

ed i! capo gabinetto avv. Gualco.

Una felice inir -tiva della " Famija Turi-

neisa": L’Ente Orti Torinesi

Il presidente della « Famija Tunneisa >» che

era stato recentemente ricevuto dal Capo dei

Governo, ha sottoposto all approvazione del

Duce una lodevole iniziativa da tempo presa

dal forte sodalizio torinese. Si tratta dell Ente

Orti Torinesi. L’iniziativa non solo venne ap­

provata dall'on. Mussolini, ma Egli, elogiando

l'opera, si è degnato di accettarne l’alto patro­

nato.

Il Comune a sua volta, desiderando favorire

la lodevole finalità dell’hiziativa, ha concesso

un primo lotto di terreni di ottomila metri qua­

drati, alla Cascina Ceresa, in corso Snezia.

L'Ente Orti Torinesi ha per scopo di creare

una istituzione che possa permettere ai suoi

soci, senza distinzione di classe e di origine,

di disporre di un piccolo quadrato di terreno

da coltivarsi da loro ad orticello e che possa

servire come svago e come mezzo di avere del­

la verdura fresca, senza dover incorrere in

prezzi proibitivi.

L'Ente Orti Torinesi si prengge di attuare

questo esperimento entro la primavera del 1928.

La prima serie degli Orti porterà il nome di

Emanuele Filiberto di Savoia e verrà inaugu­

rata in occasione dei festeggiamenti che la no­

stra città prepara in commemorazione del quar­

to centenario della sua nascita e del decimo

anniversario della Vittoria.

Nozze Sartir'’~*'-r>evecchi

Si sono celebrate il IO dicembre le nozze del-

l’ing. Ugo Sartirana, podestà di Rivoli, valoro­

so combattente ed ardente fascista della prima

ora, e dell’avvenente signorina Teresa Devec­

chi, figlia all’ing. Giovanni Devecchi e nipote

di S. E. il conte Cesare Maria Devecchi di Val

Cismon. Il matrimonio civile è stato celebrato

nella .« Sala Verde » del Comune decorata per

la festosa occasione con fiori ed eleganti orna­

mentazioni.

Fungevano da testimoni al rito civile S. E. il

prefetto generale De Vita e l’ing. Balduzzi.

Il vice-podestà conte ing. Orsi ha raccolto il

« sì » degli sposi, offrendo loro la tradizionale

penna d’oro e pronunciando le seguenti ispira­

te e fervide parole d ’augurio :

ii Sono lieto che sia toccato a me il privilegio

e la gioia di unire in indissolubile nodo d’amo­

re la vostra virtù. A te, caro Ugo, mi uniscono

ricordi recenti e lontani della nostra passione

fascista, di cui tu sei, come me. milite operoso

e devoto; in guerra e in pace hai prodigato tut­

to te stesso per la gloria e per la potenza della

Patria. Ma la Patria si serve mirabilmente an­

che coll’accendere come ora tu fai. gli affetti

purissimi della famiglia, poiché attraverso le

famiglie e le figliolanze salde, unite e ben fatte,

l’individuo si completa e la Patria si accresce

nella luce santa di Dio.