

VITA CITTADINA
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Tiscornia, comandante il 1 Corpo d'armata; il
gen. Montefinale, comandante la Divisione; i
generali Clerici, Tua, Musso, Dapozzo, Avoga-
dro di Vigliano, e tutti i comandanti di Corpo
del Presidio. Fra le autorità civili : il prefetto
generale De Vita; il colonnello Di Robilant, se
gretario politico della Federazione provinciale
fascista; il podestà, ammiraglio di Sambuy, col
capo gabinetto avv. Gualco; il questore De Ro
ma, col capo gabinetto avv. Calasso. La Milizia
Nazionale era rappresentata dal gen. Tiby e
dai consoli Brandimarte, Bonino, Ferri e Chie
rici.
Il Principe venne ricevuto dal gen. Sasso,
comandante l'Accademia, accolto dalla Marcia
Reale, eseguita dalla banda dei RR. Carabi
nieri. Il generale Sasso ha rivolto al Principe
vibranti parole d'omaggio, ricordando le glo
riose tradizioni dell’Accademia Militare di To
rino ed inneggiando alla maestà del Re.
S. A. ha quindi passato in rivista gli ufficiali
e gli allievi schierati ed in seguito al suono del
la
Canzone del Piace
ha avuto luogo la sfilata
e brillanti esercitazioni ginnastiche.
* • *
Anche i pompieri municipali han voluto fe
steggiare la loro patrona. Santa Barbara, alla
quale fu dedicata nella loro caserma di corso
Regina Margherita un'artistica statua. Imparti
va la benedizione alla statua il parroco di San
Gioacchino, don Gallea, che faceva seguire al
rito religioso nobili parole.
Il podestà, ammiraglio di Sambuy, ricordando
la sua vita marinara, rivendicava al Fascismo
la valorizzazione di tutte le più nobili tradizioni
popolari e dei sentimenti di famiglia e di reli
gione.
Alla cerimonia prendevano parte, oltreché i
pompieri coi loro comandanti Viterbi, Mottura
e Pastrone, le rappresentanze degli altri Corpi
armati municipali, il Podestà, il vice-Podestà
conte Buffa di Perrero, il segretario avv. Gay
ed i! capo gabinetto avv. Gualco.
Una felice inir -tiva della " Famija Turi-
neisa": L’Ente Orti Torinesi
Il presidente della « Famija Tunneisa >» che
era stato recentemente ricevuto dal Capo dei
Governo, ha sottoposto all approvazione del
Duce una lodevole iniziativa da tempo presa
dal forte sodalizio torinese. Si tratta dell Ente
Orti Torinesi. L’iniziativa non solo venne ap
provata dall'on. Mussolini, ma Egli, elogiando
l'opera, si è degnato di accettarne l’alto patro
nato.
Il Comune a sua volta, desiderando favorire
la lodevole finalità dell’hiziativa, ha concesso
un primo lotto di terreni di ottomila metri qua
drati, alla Cascina Ceresa, in corso Snezia.
L'Ente Orti Torinesi ha per scopo di creare
una istituzione che possa permettere ai suoi
soci, senza distinzione di classe e di origine,
di disporre di un piccolo quadrato di terreno
da coltivarsi da loro ad orticello e che possa
servire come svago e come mezzo di avere del
la verdura fresca, senza dover incorrere in
prezzi proibitivi.
L'Ente Orti Torinesi si prengge di attuare
questo esperimento entro la primavera del 1928.
La prima serie degli Orti porterà il nome di
Emanuele Filiberto di Savoia e verrà inaugu
rata in occasione dei festeggiamenti che la no
stra città prepara in commemorazione del quar
to centenario della sua nascita e del decimo
anniversario della Vittoria.
Nozze Sartir'’~*'-r>evecchi
Si sono celebrate il IO dicembre le nozze del-
l’ing. Ugo Sartirana, podestà di Rivoli, valoro
so combattente ed ardente fascista della prima
ora, e dell’avvenente signorina Teresa Devec
chi, figlia all’ing. Giovanni Devecchi e nipote
di S. E. il conte Cesare Maria Devecchi di Val
Cismon. Il matrimonio civile è stato celebrato
nella .« Sala Verde » del Comune decorata per
la festosa occasione con fiori ed eleganti orna
mentazioni.
Fungevano da testimoni al rito civile S. E. il
prefetto generale De Vita e l’ing. Balduzzi.
Il vice-podestà conte ing. Orsi ha raccolto il
« sì » degli sposi, offrendo loro la tradizionale
penna d’oro e pronunciando le seguenti ispira
te e fervide parole d ’augurio :
ii Sono lieto che sia toccato a me il privilegio
e la gioia di unire in indissolubile nodo d’amo
re la vostra virtù. A te, caro Ugo, mi uniscono
ricordi recenti e lontani della nostra passione
fascista, di cui tu sei, come me. milite operoso
e devoto; in guerra e in pace hai prodigato tut
to te stesso per la gloria e per la potenza della
Patria. Ma la Patria si serve mirabilmente an
che coll’accendere come ora tu fai. gli affetti
purissimi della famiglia, poiché attraverso le
famiglie e le figliolanze salde, unite e ben fatte,
l’individuo si completa e la Patria si accresce
nella luce santa di Dio.