

TEOFILO ROSSI
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Internazionale ; Inizio dei lavori per la fab
bricazione della vecchia piazza d ’Armi;
quinto censimento della popolazione e pri
mo censimento industriale ; Provvedimen
ti per la guerra libica; Allargamento della
cinta daziaria; Elettrificazione della ferro
via Torino-Rivoli ; Sistemazione delle A-
ziende Municipali Elettrica e Tranviaria;
Fognature nuove; Creazione dell’ospedale
S. Luigi e ampliamento di quello Maria
Vittoria; Nuovi edifizi scolastici e provve
dimenti per l’istruzione primaria e profes
sionale. Sono altresì da rammentare la
creazione dell'istituto per le Case Popola
ri, la sistemazione dei Nuovi Magazzini ge
nerali, l’istituzione dei nuovi mercati e del
la tassa sulle aree fabbricabili, nonché il
valido interessamento per le ferrovie di
traffico interno ed esterno, senza contare i
lavori da Lui studiati o voluti, anche se
condotti a termine più tardi, come il pas
saggio attraverso il Giardino Reale e il pri
mo edifìcio a portici in via Roma, costruito
secondo la fisionomia che quella centralis
sima arteria dovrà assumere in avvenire.
* * *
Nel febbraio 1922 Teofilo Rossi venne
nuovamente chiamato al Governo. Eccolo
Ministro dell’industria e Commercio nel
primo e secondo Gabinetto Facta. La Na
zione ascende frattanto col fatidico movi
mento fascista e il Rossi, con chiaro intui
to, vede immediatamente nel glorioso con
dottiero delle Camicie Nere l’unica salvez
za d ’Italia. Fu, la Sua, un’adesione entu
siastica, consapevole, incondizionata, e ne
è prova la motivazione con cui gli fu con
cessa la tessera del Partito Nazionale Fasci
sta : « Per la costante fedeltà al Duce e al
Regime, dalla Marcia su Roma in poi; e
per la proficua opera spiegata a vantaggio
del Governo e del Paese all’estero come
nell’interno, particolarmente nei momenti
più difficili ».
degna di rilievo, il Rossi fu
l’unico tra i vecchi ministri ad esser invi
tato da S. E. Benito Mussolini in quel Ga
binetto formatosi nell’ottobre 1922, dal
quale dàtano i nuovi fulgidi destini della
Nazione risorta. Rimase ministro col Duce
fino al 31 luglio 1923, quando fi. creato il
Ministero dell’Economia Nazionale che
riuniva quelli dell'Agricoltura, Industria,
Commercio e Lavoro. Ecco un rapido qua
dro della Sua opera di statista, prima e do
po l’avvento del Fascismo : nel 1922, alla
Conferenza di Genova, gettò le basi di nu
merosi trattati, onde a Lui sono dovuti gli
accordi per il Trattato di commercio con la
Polonia, il
modus rivendi
con la Spagna,
il Trattato con la Svizzera, con la Repub
blica austriaca, con la Ceco-Slovacchia e il
modus vivendi
con la Francia, compreso in
questo l’accordo per le sete e le seterie che
da venticinque anni attendeva invano la so
luzione. Sost
N necessità di abolire i
residui della bardatura di guerra e vide rea
lizzato il suo voto, risolvendo inoltre ardui
problemi come quelli dell’industria -zolfife-
ra, dell’edilizia, delle assicurazioni sulla
vita, della liquidazione dei beni ex-nemici,
dell’ordinamento delle Società commercia
li, dell’abrogazione della legge sulla nomi-
natività dei titoli.
Anche uscito dal Ministero non gli venne
mai meno l’ambita fiducia di S. E. Musso
lini che in quell’occasione gli inviava la se
guente lettera :
«
Mio caro Rossi, mentre abbandoni il
posto che hai saggiamente ed energica
mente tenuto durante nove mesi, desidero
manifestarti tutta la mia simpatia e dirti il
mio grazie per Vopera assidua da te pre
stata al Governo Nazionale. Tutto ciò che
hai fatto resta : tutto quello che hai iniziato
Verrà condotto a compimento. Conto di
utilizzare in altri campi la tua competenza,
la tua esperienza e il tuo spirito di devozio
ne agli interessi supremi della Patria
».
In seguito il Duce nominò Teofilo Rossi
Ministro di Stato, Ambasciatore di S. M.