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Teofilo Rossi

Dopo lunga malattia, assistito dalla con­

sorte contessa Clotilde Rossi-Bosso, dai fi­

gli marchesa Medici del Vascello e conte

Metello, dai fratelli conte Ernesto ed En­

rico e dalla sorella contessa Galateri, si

spegneva la mattina del 29 dicembre 1927,

nel suo palazzo di via Pomba, S. E. il con

te senatore Teofilo Rossi di Montelera, Mi­

nistro di Stato. Si può dire che poche volte

si è visto a Torino un plebiscito così una­

nime di schietto cordoglio. Tutta la città,

senza distinzione di ceto, ha partecipato al

profondo rimpianto per tanta perdita. Giu­

stamente è stato scritto che con Lui « al

Piemonte e all'Italia vien meno uno dei

loro uomini più rappresentativi, un genti­

luomo in cui tutte le antiche virtù della raz­

za si trovavano racchiuse ». 1 titoli di be­

nemerenza che assicurano alla Sua memo­

ria la commossa e durevole gratitudine dei

torinesi sono troppo presenti al cuore dei

nostri lettori perchè a richiamarli occorra

più che un fuggevole cenno. Fu, la Sua,

una vita eccezionalmente operosa, spesa

interamente in prò della Patria che servì

con devozione da posti di alta responsabi­

lità e del Comune che lo ebbe per anni a

sindaco valoroso e amato.

Uomo politico di limpida rettitudine,

amministratore sagace, organizzatore infa­

ticabile, avveduto diplomatico, oratore fa­

condo, acuto conoscitore dei problemi eco­

nomici e sociali, c ’è veramente da stupire

se si pensa alla vasta mole di lavoro ch’E-

gli

riuscì a compiere in campi tanto diversi.

Se si passa poi a considerare lo studioso e

l’erudito, non si può non ricordare con am­

mirazione la Sua estesa e varia dottrina che

lo faceva uno tra gli ingegni più colti e ver­

satili del nostro tempo. Fu infatti un latini­

sta e grecista di rara competenza, perfetto

poliglotta, scrittore e conferenziere di cose

dantesche, indagatore accurato e prezioso

di particolari inediti negli episodi della

storia subalpina.

E come larga, vibrante, affettuosa la po­

polarità eh’Egli aveva saputo conquistarsi

fra noi !

* # *

Nacque a Chieri il 27 ottobre 1865. II

nonno suo era stato agricoltore; il padre,

industriale, fondò quella casa di mondiale

rinomanza che Teofilo Rossi presiedette

con un esempio di probità non superabile.

Diciassettenne, si guadagna la grande me­

daglia d ’oro nella gara indetta dal Mini­

stero fra i licenziati dei Regi Licei. A ven-

tun anni si laurea in legge all*Ateneo tori­

nese e subito inizia la collaborazione all’a­

zienda paterna. Dieci anni dopo, nel 1892,

veniva eletto consigliere della nostra Ca­

mera di commercio; nel 18% il corpo elet­

torale di Torino lo inviava in Consiglio co­

munale, e già l’anno avanti, nel 1895, il

collegio di Carmagnola gli aveva affidato

il mandato di rappresentarlo in Parlamen­

to. L ’agone politico gli riserbò splendide e

meritate vittorie conseguite attraverso lotte

non di rado aspre. Egli del resto non evitò

mai gli ostacoli, che affrontava arai con