

Santo Sepolcro. Come si rileva da uno scritto di
S. B. Monsignor Luigi Barlassina, attuale Patriarca
di Gerusalemme, e dal periodico
La Palestina,
organo
dell’Opera della Preservazione della Fede in Pale
stina e dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro,
la cellula iniziale di esso fu costituita dai Canonici
del Santo Sepolcro, istituiti da Goffredo di Buglione
per custodire il prezioso Santuario della Risurre
zione del Signore. Ma soltanto nel 1114 detti Cano
nici furono inquadrati in Ordine regolare colla deno
minazione di Canonici del Santo Sepolcro e sotto la
Regola di Sant'Agostino. La nuova istituzione fu
approvata da Callisto II e da Celestino II. L ’Ordine,
rino dai suoi primi tempi, assunse, oltre il carattere
religioso, un’inequivocabile fisionomia militare; la
difesa militare dei Luoghi Santi fu la ragione prin
cipale della sua fondazione. K non solo i suoi membri
che facevano professione d’armi, ma anche gli eccle
siastici ad esso aggregati, ripetutamente presero parte
a vere e proprie battaglie; molti vi perdettero la
vita.
Il carattere militare dell'Ordine è dichiarato
anche dal rito di investimento che si compie con la
consegna della spada e degli speroni. I Canonici del
Santo Sepolcro si diffusero per tutta l’Europa ed in
parecchi luoghi d'Oriente; possedevano chiese, mo
nasteri ed ospedali per albergare i pellegrini. Papa
Onorio III nel 1221 dichiara che i Canonici del Santo
Sepolcro erano stabiliti nei principali regni d ’Europa
ed in parecchi luoghi d ’Oriente; nel 1228 possede
vano 151 monasteri; l’Ordine subì varie riforme di
carattere esterno, richieste dalle esigenze dei tempi;
esso si divideva in tre categorie: i Canonici, i Cava
lieri difensori ed i Cavalieri d ’onore. I primi dura
rono fino al 1291, quando cadde in potere degli
infedeli S. Giovanni d ’Acri ed allora si ritirarono in
Perugia; i secondi scomparvero alla stessa data;
i terzi si perpetuarono attraverso i secoli fino ad
oggi ed ora appunto il Breve di Pio XI del 6 giugno
1927 ha richiamato l’attenzione del mondo cattolico
sull’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro,
governato direttamente dal Patriarca di Gerusa
lemme, sotto l ’alta protezione della Santa Sede.
Ad esso appartengono eminenti personalità della
Chiesa e del laicato, che nelle pubbliche solennità
religiose e civili si fanno notare per l’antica accon
ciatura consistente in feluca bianca e mantello bianco
di lana, ornato della rossa croce potenziata di Ge
rusalemme.
In Torino i Canonici del Santo Sepolcro ebbero,
durante il Medioevo, una propria sede composta di
chiesa, monastero ed ospedale, nella regione Pozzo
di Strada presso la chiesa odierna. In parecchi docu
menti medioevali compare il nome
pitteum strale
che
ricorda l’esistenza di un
poizo
nelle vicinanze della
strada romana forse, per un tratto, lastricata di
pietra che da Torino adduceva nelle Gallie. Questa
strada consolare romana dalla Porta Secusina o
Turrianica già esistente all’incrocio di via Garibaldi
e della Consolata, passava nelle vicinanze di Pozzo
di Strada e della Cappella di S. Massimo in Collegno,
che mostra abbondante laterizio romano, come ho
ricordato in altra sede.
Un documento del 14 novembre 1214 (F.
G
a b o t t o
,
Carte superstiti del monastero di S . Pietro in Torino,
BSSS., voi. (>9, doc. 49) contiene il testamento di
Enrico Maltravaso che possedeva una pezza di terra
ad puteum strale.
Altro documento attribuito a circa
il 1240 (F.
C
o g n a s s o
,
Cartario dell'abazia di San
Solutore di Torino,
BSSS , voi. 44, doc. i l i ) dice
che Ansaldo della Motta di Rivoli consegna a Gu
glielmo abate di S. Solutore, quanto tiene da detto
monastero.
Item pecia terre aratorie jacet in territorio taurini
prope sanctum sepulcrum de puteo strale cui choeret
ecclesia sancti sepulcn et monasterium predictum et
estrata taurini.
Olii è inequivocabilmente accertata l’esistenza,
circa il 1240, di una chiesa del Santo Sepolcro e
monastero a Pozzo di Strada nel territorio torinese.
Il Cibrario
(Storia di Torino)
ricorda anche lì presso
una torre.
Ma il documento più importante è quello del
21 maggio i2(>4 ind. VII (G.
F
a l c o
,
Documenti igno
rati dell'archivio Capitolare di Torino,
BSBS., anno
XVII, X. VI, pag. 362). I)a questo documento com
pilato in Torino,
in hospicio donne Sichole uxoris
secundini albergatore,
si rileva che Giordano rettore
del monastero di S. Sepolcro a Pozzo di Strada,
presta giuramento di fedeltà a Bernardo, Canonico
e Prevosto di queU’Ordine per la Lombardia e la
Marca Trivigiana e gli consegna tutti i Ix-ni mobili
ed immobili dell’abazia; da cui risulta che nel 1264
questo monastero poco noto, era p ro s tro e ricco.
Nel lungo documento sono elencati paramenti, libri
sacri e suppellettili del culto; è nominata la chiesa
che è presso l’ospedale, la
sfrata
ed i numerosi ci-
spiti e beni posseduti dall’Ordine nel territorio di
Torino, Collegno e Rivoli. Naturalmente l’ospedale
offriva anche ricovero ai pellegrini che di Francia
si recavano a Roma ed in Palestina.
Le ulteriori vicende del monastero non sono
ancora conosciute; esso decadde, poiché nel 1498 il
duca Filiberto II consegnò l’antichissima chiesa <'i
Santa Maria del Sepolcro a Pozzo di Strada od il
minato monastero all'abate l ’rbano Mallombra dii
Camaldolesi; per le guerre, questo nuovo monastero
subì gravi danni e non fu ristorato che nel 1596 cLl
padre Alessandro da Ceva che fondò poi anche
l’Eremo dei Camaldolesi sulla collina torinese, pur
mantenendo il convento di Pozzo di Strada. La
chiesa fu poi distrutta durante l’assedio di Torino
nel 1706; L’attuale fu rifabbricata nel 1710; il mona
stero essendo poi stato soppresso nel 1724. (Cfr.
C
a r l o
T
e n i v e l l i
.
Vita del Venerabile Padre Alessandro dei
Marchesi di Ceia Eremita Camaldolese).
Non è bene stabilito se la chiesa attuale dedicata
alla Natività di Maria Vergine sia sorta proprio sulle
fondazioni della primitiva, che vari autori chiamano
antichissima; solamente rilevo che nel 1614, come