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LA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO IN TORINO

CU

m

* d a ll* S p ir i la S i a l a - C a p a la

opera in cui si trova la pianta schematica. La fac­

ciata ad un solo piano presenta un corpo centrale

concavo con due ali rettilinee ornate da due finestre;

esso è adorno di colonne, lesene, trabeazione e fron­

tone triangolare sotto di cui si apre la porta; è coro­

nato da un attico. 11 prospetto della chiesa è comple­

tato dal tamburo della cupola ellittica che sorge in

secondo piano, tamburo decorato da cornici, lesene

e da una grande finestra nel mezzo verticalmente

ellittica, contornata da ricca cornice in stucco con

cappellone curvilineo. Facciata graziosa ed equili­

brata, benché movimentata dalla varietà di linee, di

piani e di superficie curve; il concavo della fronte

contrasta e compensa bellamente la convessità del

tamburo della cupola retrostante.

La pianta ellittica è Yittoniana o addirittura

Guariniana, quattro grandi archi sono intercalati a

quattro campi più piccoli, i primi corrispondono al

presbiterio, a ll’entrata e a due cappelle laterali;

ognuno dei campi più piccoli limitati da lesene co­

rinzie presenta una porta al di sopra della quale si

apre una finestra arcata con balaustrata, tipo coretto;

al vertice dell’arco di questa finestra, chiave a mo­

tivo V'ittoniano. Queste quattro porte dànno adito

a cappelle a pianta ellittica, coperta da cupola; il

cui asse è parallelo alla tangente all’ellisse centrale

in quel punto. Il presbiterio è piuttosto sviluppato;

il coro è ellittico coperto da cupola. L ’altare mag­

giore in bianco e oro è già neoclassico; la balaustrata

invece sinuosa e sporgente nel mezzo è costituita di

marmo Macchiavecchia svizzera coi balaustrini del

tipo classico.

Magnifica è la grande cupola ellittica che copre

il grande vano della chiesa; essa si imposta su una

trabeazione portata da grandi lesene corinzie ed è

divisa da otto fascie in otto spic­

chi di cui quattro più grandi degli

altri; quattro grandi finestre ver­

ticalmente ellittiche fanno piovere

dall’alto la luce che si diffonde

anche dal cupolino a base ellittica.

Il vano così appare abbondante­

mente illuminato dall’alto e ri­

fulge nella sua mirabile architet­

tura varia ed armonica per super­

ficie curve, pieni e vuoti, luci ed

ombre; architettura del miglior

barocco settecentesco che ricorda

da vicino alcune chiese del Vit-

tone.

Su disegni del Nostro, nel 1768,

tra i ruderi del Regio Parco, si

eresse la Manifattura dei tabacchi;

complesso di edilìzi barocchi a

paramento, trattati con molto

garbo e sobrietà bene adatta allo

scopo industriale della fabbrica.

Il teatro Carignano fu archi-

tettato nel 1752 dal Conte Bene­

detto Alfieri; addì 17 febbraio 1787

un incendio lo distrusse; subito risorse per cura del

Feroggio il quale però rispettò il pensiero del primo

architetto; questo teatro col D’Angennes sono i mi­

gliori di Torino.

Nella nostra Città, l’Ospedale Mauriziano accanto

alla chiesa della Basilica, venne fondato nel 1573;

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