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LA CHIESA DELLO SPIRITO SANTO IN TORINO

trovasi di particolare; ma qui erano nel 17 15 instal­

lati armadi di noce bellamente scolpiti che ora si

trovano nella sagrestia della Collegiata di Rivoli,

dove furono trasportati durante la dominazione

francese (9). Bellissima è la grande porta lignea della

chiesa, a due imposte, in stile del Settecento; ogni

battente è diviso da cornici in quattro pannelli;

ricchissimo il superiore con fini sculture di fogliame

minuto entro un tondo; pannello rettangolare basso

con fogliame minuto; grande pannello centrale deco­

rato da figura policurva a cornice variamente sago­

mata, contenente vago e minuto fogliame; pannello

inferiore portante un rettangolo scantonato, senza

intaglio di foglie, come quello che in basso può più

facilmente deteriorarsi. Le comici sono in forte ri­

lievo, il delicato fogliame meno sporgente; sull’unione

dei battenti trionfa la colomba allegorica tra raggi.

II campanile attuale era preesistente alla chiesa

del Feroggio, forse si deve a Carlo Castellamonte.

* * *

Trascrivo qui alcune date e memorie storiche,

relative alla chiesa ed alla Arciconfratemita, desunte

dall’opera del Marocco.

1575. Fondazione della Compagnia dello Spirito

Santo nella antica parrocchia di S. Silvestro; la Com­

pagnia tra le altre opera di Pietà si addossava il

carico di ricevere, nutrire ed ammaestrare chi desi­

derava convertirsi al Cattolicesimo. (Ospizio dei Ca­

tecumeni).

1610. Carlo Emanuele I pone la prima pietra del-

l’Oratorio della Confraternita eretto su disegno di

Ascanio Vittozzi.

1617. Rimaneggiamento della cripta adattata a

oratorio e per sepoltura dei Confratelli e Consorelle.

1620. Messer Pietro Botto confratello presenta

un disegno di

banchi, pogioli e letturile.

Dubito siano

gli attuali del coro, esclusa la cattedra priorale.

1628. Carlo Castellamonte dà il disegno dell’al­

tare maggiore poi rifatto.

1629. Rifacimento del campanile (Carlo Castel­

lamonte); probabilmente è quello ancora oggi esi­

stente (10).

1645. Scultura del magnifico tabernacolo indorato,

pregiato lavoro di Pietro Botto.

1653. Incendio dell'aitar maggiore e del tetto.

1662. Riedificazione della chiesa su disegno del-

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ingegnere Quadro. (Bernardino Quadri?).

1728. 21 aprile. Gian Giacomo Rousseau abiura

il calvinismo nella chiesa.

1750. £ priore della Confraternita Francesco La-

datte piemontese, valente modellatore, cesellatore e

scultore. Anche Pietro Piffetti fece parte della ammi­

nistrazione del Sodalizio.

1763. 14 gennaio. Giovanni Battista Bertoldo

istituisce erede universale dei suoi averi la Confra­

ternita.

1764. Si erige la nuova chiesa dello Spirito Santo

su disegni dell’architetto Giovanni Battista Feroggio

M tM

il quale, scrivono il Marocco ed altri, lasciando sus­

sistere l’antica struttura, si accontentava di variarne

l’interna disposizione, di adornarla coi marmi di

Valdieri e di rifabbricare l ’altar maggiore. Questo

vuol dire che il Feroggio rifece completamente la

chiesa, ispirandosi però alla precedente architettura

del Vittozzi e Castellamonte, quasi classica.

1766. L ’architetto rifà la facciata che fu appro­

vata dal Vittone.

1767. La chiesa è compiuta.

1775. Celebrazione del 20 centenario della fonda­

zione della Arciconfratemita. G. B. Feroggio trionfa

per gli apparati ornamentali da lui ideati per la deco­

razione della chiesa e dell’altar maggiore.

1872. Ristami al tempio diretti dall'ing. Giovanni

Battista Ferrante.

• * •

L ’architetto Giovanni Battista Feroggio, finora

poco conosciuto e appena nominato dagli studiosi

della nostra architettura settecentesca, deve essere

posto in primo piano tra gli architetti di quel secolo.

Nacque in Camborzano (Biella) addì 5 aprile del 1723

secondo quanto risulta dall’archivio parrocchiale di

quel comune; (15) morì in Camborzano il 1 5 feb­

braio del 1797 in età di circa 74 anni, lasciando

buon ricordo della sua dottrina e probità. Suo figlio

fu professore di matematica e già architetto deDa

Reale Accademia delle Scienze di Torino; nel 18 19

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