

LA CHIESA DELLO SPIRITO SA STO I S TORISO
P la a ta d a lla c h in a d a lla S p ir ila S a a la
piccola parrocchia di Torino dedicata a S. Silvestro;
la sua popolazione era appena di circa 250 anime;
la tradizione vuole che questo tempio fosse sorto
nel IV secolo in onore di S. Silvestro, ma ciò non può
essere perchè il culto a S. Silvestro non cominciò
che dopo il Quattrocento. Dottamente ed esauriente
mente su S. Silvestro, sulla chiesa dello Spirito Santo
e sulla Arciconfraternita che la fece erigere, scrisse
il prof. Maurizio Marocco in una monografìa che è
un modello del genere e di cui per questo studio
traggo molte notizie (6). Egli ricorda che il vescovo
di Torino S. Massimo, in una celebre omelia, si scaglia
contro i culti pagani esistenti ancora ai suoi tempi
nella sua diocesi e specialmente contro i Dianatici o
Sacerdoti di Diana e poi soggiunge che se ai tempi
di S. Massimo era ancora in vigore presso i torinesi
il culto a Diana, probabilmente questa divinità avrà
avuto in Torino un tempio. E siccome l'imperatore
Costantino aveva permesso non solo di fabbricare
nuovi templi, ma di convertire i pagani al culto del
vero Dio, può essere che una tale trasformazione
abbia subito il tempio torinese di Diana nella chiesa
di S. Silvestro.
In proposito osservo che sottostante alla chiesa
attuale esiste ancora oggi una cripta (truna) divisa
in due parti da tre arcate su pilastri in cotto. In essa
è collocato un altare dedicato alla Madonna della
Neve, con un dipinto su rame, rappresentante la
Vergine col Bambino in grembo, già erroneamente
attribuito al Maratta. Questa cripta o chiesetta sot
terranea fu rimaneggiata nel 16 17 per sepoltura dei
Confratelli e Consorelle; ma esisteva già prima. I suoi
muri perimetrali sono in curva, coperti da intonaco;
il suo pavimento corrisponde alTincirca al livello
del pavimento romano del vicino
Cardo maximus.
Viene ovvia l’idea che questa
cripta sia la chiesa rimaneggiata
di S. Silvestro, sorta sul
Sacellum
dedicato a Diana; ma per poter
asserire qualcosa di sicuro in pro
posito, occorrerebbe esaminare
attentamente la fondazione dei
muri e scrostare l’intonaco che li
ricopre.
Invero negli archivi della Città
di Torino (Categoria q, mazzo 4)
esiste la carta topografica della
chiesa di S. Silvestro; questo di
segno fu recentemente pubblicato
dai Canonici del vicino Corpus
Domini in un numero unico inti
tolato; .S.
Giuseppe Benedetto Cot-
tolengo e la Basilica del Corpus
Domini in Torino;
Torino, a-
prile 1934. In questo disegno si
vede la pianta del Corpus Domini
. eretto in ricordo del Miracolo
Eucaristico avvenuto in Torino
nel 1453; la pianta della sop
pressa chiesetta di S. Silvestro col
l'abside rivolta all’incirca verso oriente e parte della
pianta deH’odiemo Spirito Santo, ossia della Cappella
semicircolare di sinistra. Ora la pianta del S. Sil
vestro è estremamente curiosa; orientata coll’abside
verso oriente e disegnata a modo di trifoglio con
breve navata unica; questa disposizione trifogliata
che fa supporre una più antica quadrifogliata, s ’in
contra raramente negli edifìzi romanici ; ricorda invece
la pianta di un
Sacellum
o di una edicola funeraria
romana; ma converrà, come ho detto, procedere con
prudenza nelle asserzioni, prima di aver esaminato i
muri scoperti dall’intonaco. Dal disegno risulta che
la porta d’accesso alla chiesa di S. Silvestro era pra
ticata nel suo lobo sinistro, verso una via che ora più
non esiste perchè ostruita dallo Spirito Santo; via
romana di cui si rinvennero residui in altri siti e di
cui ora rimane solo un tratto, chiamato via del
Cappel Verde.
* * *
Occupiamoci ora della bella chiesa barocca. La
sua facciata rivolta a sud-est, in arretrato delle case
circostanti ed in corrispondenza della via Cappel
Verde, si erge sopra una piazzetta a cui si accede da
via Porta Palatina, per sette gradini. È a due piani:
il pianterreno ci presenta un ordine con quattro lesene
corinzie portanti una trabeazione e con una bene
ornata porta. Nel piano superiore si ripete l’ordine
colle quattro lesene portanti un frontone triangolare
sormontato da croce metallica; nel centro una grande
finestra ovale con cappello curvilineo a orecchie
ioniche pendenti. Sul frontone si legge una iscrizione:
D.
0
. \ f .
—
Pressius
—
Almo Spiritai
—
Sanctum.
Sopra la porta un’altra iscrizione dettata da A. Bosio,
in sostituzione di una errata più antica:
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