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( , IOR\AU E GIORNALISTI PIEMONTESI-LIGI'RI

apposito revisore estraneo alla medicina e perciò, si

suppose, imparziale. 11 periodico, ch’era diretto dal

medico Secondo Berutti e aveva tra i suoi collabora­

tori molti insegnanti universitari, si pubblicò sino

al 1847. Invece gli

Annuii di veterinaria

del prof. Carlo

Lessona, autorizzati il 4 febbraio 1838, cessarono alla

fine del 1845 (9).

II.

Da 1111 elenco ufficiale (10) ricavasi che nel 1841

si pubblicavano in Piemonte 17 periodici, di cui tre

soltanto fuori di Torino, e cioè

L'Iride

di Novara (11),

Il Vaglio

di Novi (1

2)

e la

Feuille d'annonces

di

Aosta (13). Cinque ne aveva Genova (la

Gazzetta di

Genova

, il

Corriere mercantile,

il

Piccolo corriere delle

Dame, VEsperò,

il

Nuovo giornale ligustico),

uno la

Sardegna

(YIndicatore sardo),

uno la Savoia (il

Journal

de Savoie),

nessuno Nizza. Gli Atti segreti di Polizia

offrono però ulteriori notizie circa il giornalismo

savoiardo e nizzardo. A Chambérv prima del 1841

s’erano pubblicati

L'éducation

(1840) e

L'Allobroge

(1840); dopo apparvero la

Galerie savoisienne

(1842)

e

Le foyer, journal dii thédtre

(184Ò). Inoltre, nel di­

cembre 1844, l’avv. Gian Giacomo Gervasone ebbe

il permesso di pubblicare la

Jurisprudence du Sénat

de Savoie.

Ad Annecy il tip. Amato Bourdet non

riuscì mai a dar vita a una

Feuille d'avis de l'inten-

dance generale,

di cui nel 1846 mise fuori un

Pro-

spectus

o programma, ma pubblicò successivamente:

Le cultivateur des Alpes

(1835-1837), l

’Almanach des

familles chrétiennes

(1841-1857) e il

Journal de la

Division d'Annecy

(1847) (14).

A Nizza, nel dicembre 1837, Giuseppe Comba,

ispettore delle RK. Dogane in aspettativa, tentò di

pubblicare un

Indicatore del Varo,

ma non vi riuscì,

ed ugual sorte ebbe contemporaneamente il tipo­

grafo Francesco Suchet che avrebbe voluto far rivi­

vere la

Gazette de Nice,

morta nel 1832. Nel dicembre

1839, avendo chiesto certo Luigi Sauterion l’autoriz­

zazione di pubblicare settimanalmente un foglio inti­

tolato:

Giurisprudenza dell'Eccellentissimo R. Senato

di Nizza,

il governatore Rodolfo De Maistre scrisse

al Pralormo: « Penso di confidenzialmente osser­

varle in primo luogo che già da qualche tempo si

cercano tutti i mezzi di stabilire in Nizza un foglio

periodico o gazzetta, progetto che mi sono costante-

mente rifiutato di secondare perchè non lo credo

utile; ed in secondo luogo le soggiungo essere ap­

punto il signor Presidente capo del R. Senato che

dà, per quanto mi consta, la spinta all'opera di cui

trattasi ora, la quale prevedo, autorizzandosi, oltre­

passerebbe col tempo i limiti nei quali è ristretta

dal programma ». Il I*ralormo rispose il 2 gennaio

1840: «Non saprei arguire sufficiente motivo per

ravvisare poco conveniente la pubblicazione dello

scritto periodico in discorso. Infatti, lasciando anche

da parte che in questo caso si tratta di tutt'altro

che di una gazzetta o foglio politico che V. S.

111

.ma

non stima utile s'imprenda costì a pubblicare, certo

è poi che, chiunque siasi il promotore ed estensore

ilei giornale anzidetto, qualora venisse nella sua com­

pila/ione a scostarsi dallo scojm) stabilito nel pro­

gramma, si sarebbe sempre in diritto di ritirare

l'autorizzazione, cosa che avrebbe ugualmente luogo

ove si facesse, senza il permesso della U. Segreteria

jH'r gli Affari esteri, ad inserirvi articoli o notizie di

politica. Quindi gradirei che V. S.

111

.ma mi facesse

conoscere se ha altri più gravi motivi in contrario ».

Ma il De Maistre non ne aveva, e così il permesso

venne accordato. 11 periodico scomparve poi nel­

l’aprile 1844.

Intanto, il 17 maggio 1841, era stato autorizzato

Il Nicese, giornale scientifico-letterario

del libraio Be­

nedetto Visconti, che aveva anche un Gabinetto di

lettura; e allora si fece di nuovo innanzi il tip. Suchet

per un

Universale, ossia antologia di scienze, lettere

ed arti.

Ma non ebbe miglior fortuna del 1837 «sia

per la natura del periodico, sia per le persone che vi

avrebbero ingerenza, e sia anche per altre circostanze

locali ». E per quest’ultimo motivi» appunto, l’anno

innanzi, sera.negato al tip. Antonio Cougnet il per­

messo di pubblicare un foglio di

Annunzi ed avvisi

della Divisione di Nizza

(15).

I I I.

Ma assai più importante di quello savoiardo e

nizzardo è il giornalismo genovese. Quando uscirono

le RR. Patenti del 1835, pubblicavansi a Genova i

seguenti periodici:

La Gazzetta di Genova,

ch’era il

giornale ufficiale; il

Corriere mercantile

(tip. L. I'ellas);

i

Manifesti commerciali del porto di Gemn'a

(tip.

G. Como); il

Corriere delle Dame

(tip. N. Faziola);

il

Magazzino pittorico universale

(tip. A. Ponthenier).

« Lo scopo di tali scritti », scrisse il 23 gennaio 1836

il governatore gen. F. Paolucci, «non risulterebbe

che quello del profitto che ne ritraggono gli editori,

specialmente il Ponthenier, persona conosciuta per

assai avida d ’interesse. I

Manifesti

riguardarono sol­

tanto articoli di commercio e sono di nessuna influenza

in materia politica; ed il

Corriere delle Dame

non

diede in addietro, per quanto risulta, motivo di cen­

sura. I loro compilatori non vanno soggetti a sinistre

osservazioni. Non è così del

Magazzino pittorico

in

cui già si ebbero a rimarcare degli articoli scritti in

senso ambiguo e sospetto. Il Ponthenier fu a diverse

riprese supposto di ricevere dall’estero e di stampare

opere sediziose, cosa però di cui non si ebbero mai

prove. Fra i compilatori figura il noto avv. Giuseppe

Canale (16), che in qualche redazione si fa sussidiare

dal di lui amico medico Luigi Goggi, questi pure già

noto per opinioni liberali. Nulla consta a carico del

Franchi, altro compilatore salariato, come dalla sup­

plica Ponthenier. Considerato il detto

Magazzino

come ramo di commercio, per essere assai esteso il

numero degli associati anche all’estero, puossi rite­

nere di qualche utilità. Il laboratorio Ponthenier ali­

menta 40 e più individui. Quando si usassero le dovute

2 0

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