

GEMMA VERCELLI E IL PROBLEMA DELLA SUA ARTE
singola ha saputo accogliere la rivelazione delle ra
gioni universali, per cui il divino Maestro ha voluto
il suo sacrificio, e per la via dell’Amore sente il pal
pito di attesa angosciosa ed ascolta il gemito lungo
di invocazione di tutto un mondo di sofferenza, questo
dolore si solleva, si calma, si placa, brilla nella luce,
aprendo l ’occhio agli indicibili orizzonti della bontà
e della grazia, dal martirio del Crocifisso conquistati
all'umanità. Perciò questo dolore è il più vicino
alla Croce ed è fatto sostegno e protezione ad ogni
altra sofferenza, poiché tale è la missione sua prov
videnziale: elevare, potenziare e liberare.
Vi sono a Roma, per la Mostra di Arte Sacra, tre
quadri di cui a me non spetta ora parlare, ma che
diranno una parola nuova anche in questa sublime
arte dove sembrava che tutto fosse ormai stato
detto.
Questa giovinetta artista sia dunque finalmente
considerata come meravigliosa figlia dei nostri tempi,
interprete dei valori ideali della stirpe, e non avvenga
che, allettata dall’ammirazione e dai richiami d’oltre
Alpe, questa «Gemma » dell’arte nostra abbandoni
una Patria che, per quanto amata, non sostiene la
sua fatica, e col gelo del silenzio spegne ogni entu
siasmo, nega ogni aiuto.
Ed a vanto suo possa Torino, che le ha dato i
natali, ospitarne sempre l’operosa giovinezza ed ispi
rarne l ’alta e ardente passione.
A N N A L U C I A C H I E S A