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DOS HOSCO SA STO ITALI ASO

assoluta, inequivocabile lucidità la caduta di Parigi

e di Roma nel 1870 l'una all’altra collegate. Ha qui

gravi parole e mòniti solenni per tutti, per l’Italia

e per la Chiesa, che vuole ferma al suo soprannatu­

rale e supernazionale Magistero sul Mondo, fuori di

ogni altra cura. Egli vede infine, come noi li vedemmo

anche materialmente, un guerriero del Nord che «

con

stendardo nero

»entra in Vaticano e stringe la mano

al Papa. Da quel saluto nasce un’èra nuova per

l'Italia, per la Chiesa, per il Mondo. Noi sappiamo

bene che il vaticinio non è fallito; la nuova èra è

venuta, l’uomo dallo stendardo nero, il Duce, l’ha

segnata con la Marcia su Roma e con la Conciliazione.

* * *

Non posso la>ciare di parlare del Santo italiano

senza ritornare alla Sua culla in pellegrinaggio ideale.

Veniteci con me idealmente anche voi.

Rivedrete per un istante il paesaggio di aspra e

domata collina che non solo Don Bosco fece Santo.

Rivedrete l’abituro, che è un presepio donde la poesia

semplice e vissuta zampilla come da una fontana,

sacro non soltanto perchè oggi contiene un altare

che non avrebbe tuttavia potuto trovare mai più

solenne collocamento. Rivedrete nella poverissima

casa, dove fu generata la Santità, così come altra

volta era stata generata la forza guerriera, cosi come

la terra circostante genera le messi, il tempio di tutta

la nostra stirpe italica, romana e cristiana. Porte­

rete come io ora idealmente porto quell’abituro nella

gloria del Campidoglio.

Dopo la visita, anche se puramente ideale, ne

uscirete più buoni e più forti. Più legati alla Grande

Madre Italia che oggi non lo sia già tutto un popolo

in fusione di spiriti veramente figlia del miracolo in

atto dal 1922 ad oggi. Benedetti a quell'altare cri­

stiano uscirete più legati alla Madre terra, perchè

fu quello lo strumento vivo della Provvidenza a

creare tanto prodigio, e sentirete più forte il dovere

di guadagnare colla fatica, col sudore della fronte

e colla fede il purissimo pane quotidiano.

Usciti vorrete fare con me un’altra visita ideale

ad un'altra terra riconquistata oggi col prodigioso

sudore del popolo per la volontà di un uomo: a Lit­

toria.

In quella chiesa degna del Fascismo, troverete

ancora I)on Bosco ed i suoi Salesiani che vi benedi­

ranno nel nome del Padre, presente sempre dove è

presente la Patria operante.

A Littoria è l'essenza morale dell'Italia nuova

vaticinata e sognata da Don Bosco deU’Italia co­

struita da Mussolini.

de Vecchi di Val

Osinoti

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