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XIT A CI TTADINA

nello spirito dei bimbi e tifili1 loro famiglie, che hanno

innalzato devote invocazioni al Suo nome.

Alla presenza delle gerarchie e delle autorità cittadine

>0110 stati, con sollecito e sobrio stile fascista, distribuiti

i

p .u ilii

dei doni in tutte le sedi dei Gruppi rionali, in nume­

rosi

dopolavoro aziendali, nella Casa dell’Ospitalità fascista

Arnaldo Mussolini », nelle A lienile munii (palizzate Tran­

viaria ed Elettrica, nei nidi di bambini dell'istituto Case

popolari, ai tigli della squadra di viabilità delle guardii

municipali,

jht

gentile interessamento del Reale Automo­

bile Club di Torino. Ovunque il gradito dono della Befana

fascista è stato accolto dai battimani gioiosi dei fanciulli-

Particolarmente commoventi sono state le distribuzioni

svoltesi negli ospedali, al capezzale di bimbi s o lfo r iti,

dove i doni ed i giocattoli hanno momentaneamente lenito

un dolore e suscitato un attimo di felicità.

P r e m i a z i o n i d i l e t t o r i e d i c o a d lu v a t o r l

d e l l e B i b l i o t e c h e p o p o l a r i m u n i c i p a l i

Nella sala dell'istituto Regina Margherita ha avuto

luogo il 7 gennaio la premiazione dei coadiuvatoti volon­

tari e dei lettori delle Biblioteche popolari municipali.

Assistevano alla cerimonia i rappresentanti del Prefetto,

del Podestà e del Segretario federale, oltre al direttore

•Iella Biblioteca Nazionale, della Biblioteca Municipale e

•li numerosi Knti culturali cittadini. Il Consorzio Nazionale

jH*t le biblioteche era rappresentato da alcuni membri del

Comitato provinciale. Ha parlato per prima la signora

lldegarde (k ce lla che, dopo aver ringraziato le autorità

presenti, ha esposto il lun>>o cammino percorso dal Con­

sorzio Nazionale Biblioteche, sorto in Torino nel i<jo<).

Scopo primo del Consorzio, fu quello di creare ovunque

biblioteche popolari, specialmente nei centri rurali. E l’a t­

tiva propaganda dei volonterosi aderenti al Consorzio non

si limitò al Piemonte; in breve sorsero, infatti, biblioteche

|M>|x)lari. sul tipo di quelle piemontesi, in molte provinole

ed anche presso le nostre colonie più numerose a ll’estero.

La signora Uccella termina la sua esposizione portando

m campo la eloquenza ili alcune cifre che dimostrano anche

con quale passione i bibliotecari prejwsti alla distribuzione

distmpegnino la loro attività, consigliando ed indirizzando

1 giovani nella scelta delle opere. La lettura dei libri di cul-

tura tecnica e professionale, di politica e di storia, nel 1933

è aumentata quasi del doppio rispetto al 193.2.

Prendeva quindi la parola il prof. Levi, del Comitato

provinciale torinese dell’Ente Nazionale per le Biblioteche

popolari e ‘scolastiche, che si soffermava sulla importanza

della diffusione della buona lettura, comunicando che l’Ente

Nazionale per le biblioteche ha bandito proprio in questi

giorni un concorso per il «miglior lettore » delle biblioteche

popolari della provincia, ed un concorso di benemerenza

per le biblioteche stesse che si occupano della diffusione

del libro educativo ed istruttivo fra il nostro popolo. 11

prof. Levi comunicava inoltre che prossimamente avrà

inizio presso l’istitu to Magistrale serale «Arnaldo Musso­

lini », della Federazione provinciale dei Fasci di Combatti­

mento, un

corso

popolare di biblioteconomia e di biblio-

tecnica.

Seguiva quindi la premiazione degli assidui lettori delle

biblioteche popolari municipali, segnalatisi nella scelta

«Ielle opere.

L l a a a c a r u io a c della Fiera vinicola

la p la n a Vittorio Veneto

Alla presenza di S. E. il Sottosegretario all*Agricoltura

on.

Marescalchi e delle autorità cittadine sono stati inaugu­

rati, il 27 gennaio, in piazza Vittorio Veneto, i padiglioni

della Fiera enologica. Il presidente del Comitato della Mostra

ha espresso al rappresentante del Governo la gratitudine

dei viticoltori per il sao intervento alla manifestazione.

Ha quindi presa la parola l oti. Marescalchi, il quale

si è vivamente compiaciuto coi solerti dirigenti della Fede­

razione del Commercio enologico torinese, che hanno man­

tenuta viva e sempre più brillante la tradizione della Fiera,

che ha ormai cinquantanni di vita.

L'oratore ha passato in rassegna le maggiori vicende di

questo mezzo secolo 1111 riguardi della viticoltura t“ dell'eno­

logia, facendo notare tutta la bellezza e tu tta l’importanza

della vite e del vino nelle nostre tradizioni, nei costumi del

jxjpolo <• nelle manifestazioni artistiche ed ha concluso il

suo dire inviando un devoto saluto al Duce, grande pro­

tettore dell’agricoltura.

L a m o r t e d e l g r a n d 'u f f . G i a c o m o B o s s o

Il •!•» gennaio si

è

spento in età di

79

anni il grand’ufti-

ciale Giacomo"Bosso, cavaliere «lei SS. Maurizio e Lazzaro,

cavaliere del Lavoro, medaglia d'oro dei benemeriti del-

l’Educazione nazionale, Rettore della Provincia, membro

del Consiglio provinciale dell'Economia Corporativa e Con-

(Fot.M

mhii

U)

sultore

municipale. Nella civica Amministrazione era stato

attivissimo

consigliere municipale per circa dieci anni e

quindi Commissario aggiunto, partecipando con assiduità

e

competenza ai lavori deH’Amministrazione ed agli inte­

ressi della Città.

Egli aveva dedicata tutta la sua esistenza al lavoro e

con assiduità, volontà, fermezza, oculata e saggia ammi­

nistrazione aveva dato vita ad un potente organismo indu­

striale: le Cartiere Bosso.

Fascista della vigilia, aveva preso parte alle prime

lotte delle Camicie nere per la redenzione della Patria.

Nel suo testamento morale Giacomo Bosso ha lasciato

questo breve scritto: «Italiano e fascista, ricordo ai miei

discendenti che intendo morire come ho vissuto nell'amore

per il mio Re e nell'ammirazione e nella dedizione più asso­

luta per il Duce, che fin dall’avvento del Fascismo mi vanto

di aver definito: mandato da Dio per la salvezza dell'Italia ».

Si era particolarmente dedicato, nella sua vita privata,

ad opere di assistenza sociale.

Morendo ha voluto indossare la Camicia nera, simbolo

della sua fede ardentissima.

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