

La Colonia Marina del Patronato Scolastico
di Torino in Loano
A
nord della Colonia marina Vittorio Emanuele III
ed Elena di Savoia, ^ostruita in Loano dal Mu
nicipio di Torino, per celebrare la fausta ricorrenza
del venticinquesimo anniversario delle nozze delle
Loro Maestà il Re e la Regina d’Italia, è stato co
struito dal Patronato Scolastico di Torino un edi
fìcio ad uso colonia marina.
Nel 1933 vi furono inviati 384 Coloni, in due
turni: 199 balilla al i ° turno dal 4 luglio al i ° agosto
e 186 piccole italiane al 2° turno diai 4 agosto al 2 set
tembre. La vita in Colonia fu gaia e serena: la salute
fu ottima. Il Patronato fornì la dotazione del cor
redo, per modo che le famiglie non sopportarono
spese di sorta.
* • •
La Giunta Amministrativa del Patronato nel-
l’assumere, il 27 maggio 1930, le sue funzioni quale
Organo dell'Opera Nazionale Balilla, ricevette dalla
precedente Amministrazione del Patronato auto
nomo un discreto capitale in numerario e titoli,
frutto di avanzi di amministrazione e di economie.
Il Patronato, nel convincimento che non dovesse
prefiggersi di tesaurizzare, ma dovesse invece cer
care di rendere l’opera sua sempre più proficua pei
som amministrati, venne nella determinazione di
utilizzare detti fondi in un’opera di carattere straor
dinario che, coerentemente alle direttive del Duce,
concretava nella fondazione di ima Colonia marina.
La Mutualità scolastica torinese che, fino al
passaggio del Patronato alle dipendenze dell’Opera
Nazionale Balilla, aveva formato un ufficio unico col
Patronato, appreso tale divisamente, fece conoscere
che avrebbe devoluto alla costruzione di detta Co
lonia anche il suo fondo di economie, essendo le
colonie appunto uno dei suoi scopi assistenziali.
La decisione di istituire una Colonia è stata presa
nel riflesso che i Patronati sezionali, con ottimo
provvedimento, mandano coi loro mezzi ogni anno
alle colonie estive marine e montane un discreto
numero di bambini bisognosi di cure. Solo pochissimi
avevano fabbricati proprii; alcuni affittavano locali
e gestivano colonie proprie; i più, invece, affidavano
i loro bambini ad altre colonie, in genere apparte
nenti e dirette da privati speculatori, non essendo
numericamente sempre sufficienti quelle allora ge
stite dal Fascio o da Enti pubblici.
Il Patronato si proponeva perciò di creare una
Colonia apposita per sè e pei Patronati sezionali
dipendenti, una Colonia moderna, con adatto fab
bricato provvisto di tutti i servisi, coi sovnùnten-
desse una direzione e amministrazione veramente
paterna: una Colonia su coi i Patronati sezionali
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