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La morte del prof. Ferdinando Battistini

M E * A l l I C H A M i n i l i 1 1

Colpito da insidiosa forma influenzale è

morto 1*8 aprile il professore Ferdinando

Battistini.

Medico valente, egli aveva saputo acqui­

stare non solo clientela, ma fama di uomo

dotto. Laureatosi nel 1890, fu assistente e

aiuto della Clinica medica generale, libero

docente dell’Università, primario dell’O-

spedale San Giovanni, dove dirigeva attual­

mente il Centro di accertamento diagnostico

delle malattie di petto, membro della Reale

Accademia di medicina, di cui fu anche

presidente.

Studioso scienziato, non meno che repu­

tato professionista, si dedicò in modo spe­

ciale a problemi di terapia, e attendeva at­

tualmente alla compilazione di un « Corso

di terapia nelle malattie infettive » , opera ri­

masta purtroppo incompiuta.

Fu uno dei pionieri della lotta contro la

tubercolosi, della quale, anche come asses­

sore del nostro Comune ebbe a far caposal­

do di importanti previdenze sia preventive

che terapeutiche. Non vi è stata manifesta­

zione scientifica ed iniziativa di carattere

igienico-sanitario alla quale il prof. Batti­

stini non desse il suo autorevole appoggio.

Larga e geniale attività spiegò nella pre­

sidenza dell’Opera per l'assistenza dei ma­

lati invalidi di guerra che, istituita nel 1918,

assunse in seguito anche il compito dell’as­

sistenza ai civili affetti da tubercolosi e nella

presidenza della Fondazione industriale e

operàia piemontese, per la quale gli operai

tubercolotici poterono avere ricovero e cure

nell’ospedale Birago

di

» .oche.

Uomo austero, nell'esercizio della profes­

sione medica fu diligente e scrupoloso cu­

rante. Ebbe una fede viva della quale non

faceva mistero e si avviò all'ultimo passo

con serenità esemplare.

Nelle elezioni comunali del 1920 raccolse

il maggior numero di voti tra i candidati

della lista antibolscevica, e, insediando i

nuovi consiglieri, il 19 novembre, pronun­

ziò un discorso assai significativo nel quale,

accennando all’ora travagliata che traversa­

va il Paese, si auspicava un profondo rin­

novamento morale e sociale.

La morte di A . Solferini

Il 20 aprile è morto improvvisamente

Amilcare Solferini, al secolo Vittorio Actis,

poeta dialettale fra i più noti e stimati scrit­

tori vernacoli piemontesi di quest’ultimo

periodo.

Il Solferini conseguì larga risonanza nel

pubblico, specialmente per le sue opere

teatrali, drammi, commedie « vaudevilles » ,

alcune delle quali incontrarono il più calo­

roso favore delle platee.

Scrittore garbato ed arguto aveva anche

collaborato, scrivendo in lingua, a giornali

e riviste.

L ’ ultima sua opera poetica : « Mentre la

tera gira » aveva avuto un vivo successo

per il suo originale contenuto.