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TORINO CI I IÀ DELI AUIOMOBI1E

Uno scrittore francese dei nostri giorni,

tra quelli che hanno meglio conosciuto l’ a­

nima rinnovata del nostro paese, Paul Ha-

zard, in un suo bel libro è venuto a que­

sti espliciti riconoscimenti : « L ’ italiano

d ’oggi non rinnega nulla del patrimonio na­

zionale ; non così pazzo da voler colmare di

materia i canali di Venezia, e fiero, d ’ altra

parte, se si tratta di un fiorentino, dei tesori

d'arte della sua città e dell’ intera penisola,

egli chiede soltanto che si consideri l ’ Italia

per quello che veramente è :

/’Italia che ha

creato la più grande fabbrica d’automobili

del mondo

e che più di ogni altra nazione

d ’ Europa ha saputo sfruttare le sue ricchez­

ze di carbone bianco, cose queste non inde­

gne di interessamento e di ammirazione.

Guardare un po’ meno alle rovine dell’an­

tichità e un po’ più alle officine che si in­

nalzano : in altre parole, vivere con i vi­

venti, non dimenticare che accanto alla

« bella Italia » esiste una « grande Italia »,

la quale esige la sua porzione di posto al

sole e non si sente inferiore ad alcuno » :

ecco la situazione morale odierna della pe­

nisola.

in queste ammissioni, così strettamente

aderenti alla realtà e che costituiscono un

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