

T
avola
II • Potare calorifico del | u in Torino
A n n o
Medio
— —— ——
Mattimo
Minimo
1919
4201
4561
3064
1920
3645
4364
3110
, 1 10semestre
1921 » 2 - ^ S T e
3658
3816
3468
3901
3997
3630
1922
4071
4124
4010
1923
4092
4151
4035
1924
4200
4342
41%
1925
4294
4370
4253
1926
4209
4420
3805
1927
4284
4394
4211
1928
4313
4367
4249
rie è il valore base adottato dalla Commis
sione Centrale per il Gas nelle diverse sen
tenze emesse), potere calorifico che,
avuto
riguardo al costo del gas,
sembra sia quello
di maggior convenienza.
I massimi ed i minimi del potere calori
fico sono stati dedotti dalle
medie mensili;
se si facesse riferimento alle determinazioni
singole, la fluttuazione del potere calorifico
risulterebbe maggiore; per es. nel 1928 il
massimo e il minimo, dedotti dalle letture
giornaliere, sono stati 4618 e 3937 calorie.
Può interessare conoscere che la determi
nazione del potere calorifico, il quale pur
entra a stabilire il prezzo del gas, viene fatta
dal Servizio Tecnologico Municipale in sei
stazioni distribuite in punti diversi e lon
tani della città. Ogni giorno il gas viene pro
vato per lo meno in tre stazioni opposte,
intendendosi come prova per ogni stazione
la media di tre determinazioni successive,
cosicché ogni 48 ore il gas è provato in tut
te e sei le stazioni calorimetriche, con un
numero totale di determinazioni multiple
che supera il migliaio nell’anno.
Costo del gas, del fossile e del coke
A differenza di quanto avviene per l’ener
gia elettrica, il prezzo del gas è determinato
periodicamente quasi in ogni città a mezzo
di forinole, piuttosto semplici, che tengono
conto di tutti gli elementi concorrenti alla
formazione del costo. Un termine dà il co
sto del me. di gas in relazione al costo del
fossile, un altro dà il costo del me. di gas
dipendentemente dalle spese generali, co
sto del capitale, stipendi, salari, manuten
zione, ecc., un terzo infine, e questo è un
termine negativo, è destinato ad alleggerire
il costo di quanto viene introitato dalla So
cietà per la vendita dei sottoprodotti, tra cui
primo il coke.
Se la struttura algebrica della formola è
semplice cosa, non così è darne il valore
ai singoli coefficienti, rappresentando que
sti l’inevitabile punto di incontro di interessi
opposti. Quante calorie può dare, tradotta
in gas, una tonnellata di fossile, quanto
coke ed altri sottoprodotti può dare, quanto
costi la manutenzione, quante lire al tutto
ci vogliono oggi per produrre un me. di
gas, sono problemi che escono forzatamente
dal tranquillo ambito dello studioso per toc
care il sensibilissimo tessuto della industria
organizzata.
£ questa è una fra le altre ragioni per cui
i prezzi del gas (Tav. Ili), non seguono,
con parallelismo costante, le variazioni del
costo del litantrace (Tav. IV e
f i g .
4.).
Basti pensare che dal 1920 ad oggi i prez
zi del gas in Torino sono stati determinati
in base a 5 formole diverse (I), rappresen
tanti ciascuna un tentativo nuovo di conci-
T
avola
IH • Coet© del | U in Uro por me. (taaao escluso)
A
mo
1919
1920
1921
1922
1923
1924
1925
I92S
1927
1928
0,26
0,38
0,46
1.25
1.23
1,10 I
0.72
0,63
0,60
0,62
0,66 I
0.92
0.66
l"*em .;
0,28 luglio;
0,35 ago*, eett. ;
ott.
boy
.
0,42 dicembre
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0,76 febbr.;
0,98 marzo;
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1,28 mag. giug.; 1,25 luglio;
1,15 sett. die.
I ,— 2° tnm.; 0.85 3®trim.; 0,80 4° th a.
0,67
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0.63 agorto dicembre
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0,65 log. lett.; 0,69 ott. die.
.; 0.71 2 quadr.; 0,77 tett. ott. 0.87 aov.dic.
0.80 maggio; 0.75 gMg. ag. 0,68 «ett. die.
0,65 OMg.*ett; 0,66 ottobre dicembre.
(1)
(1920), formola Mootemartiai a e d i-
(1921); lodo Einaodi (1924); cenveazioae a tti di Toriao
(1926); Seotenn Co— imiana Centrale per il Gai (1928).