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la parte più interessante e più caratteristica della

gita, che i consultori compirono su vagoncini

Decauville », lanterne alla mano, addentran­

dosi fra enormi pareti nere e gocciolanti che ri­

velano la presenza del minerale allo stato roc­

cioso. Scenario che ha del fantastico. La mi­

niera è a gallerie sovrapposte scavate nei capaci

fianchi del monte. I diversi piani sono collegati

tra loro da pozzi praticabili mediante scale di

ferro infisse nella roccia. Per queste vie i visi­

tatori raggiunsero il culmine della miniera, sa­

lendo da 2400 a 2537 metri sul livello del

mare ed accolti, nell’uscire all’aperto, da uno

smagliante sole che dava più vivo risalto alla

corona delle nostre Alpi dominate dall’eccelsa

catena del Monte Bianco.

I gitanti rimasero profondamente ammirati

soprattutto sulle miniere di Cogne e sugli stabi­

limenti di Aosta, conseguendo risultati di note­

vole e tangibile importanza.

La visita compiuta dalla nostra Consulta, sotto

la guida cortese e valorosa del senatore Brezzi,

riuscì del massimo interesse e provocò una serie

di impressioni grandiose, indimenticabili. I gi­

tanti, dapprima, si recarono per mezzo di un tre­

nino che percorre un tragitto di circa dodici

chilometri, quasi interamente in galleria, ad os­

servare la discesa del materiale già passato nei

frantoi e selezionato che viene avviato alle vaste

officine di Aosta.

Nella seconda giornata la comitiva si avviò

dal fondo valle all’imbocco delle miniere, me­

diante traversata aerea a mezzo di sicure tele­

feriche. La visita delle miniere fu indubbiamente