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Il riordinamento del mercato in grosso

della verdura a Borgo Dora

Tra i primi problemi, a cui ha rivolte le

sue cure il nostro Podestà, vi è quello della

sistemazione dei mercati in grosso della

frutta e della verdura, la cui necessità si

fa sentire in modo sempre più acufo. Egli

ha dato impulso agli studi per la risoluzione

radicale e sicura del problema; ma,

nell’

at­

tesa di essa, esaminando la situazione at­

tuale ha ritenuto che si potesse un poco mi­

gliorare l ’ordinamento dell’ infelicissimo

mercato della verdura in piazza Borgo Dora,

dando ascolto alle giuste osservazioni che al

riguardo moveva la Federazione fascista de­

gli agricoltori.

Tra i molti difetti di quel mercato vi era

anche quello di una illogica collocazione dei

venditori, onde erano favoriti i gruppi me­

no importanti in confronto degli altri. I ven­

ditori sono di tre categorie : i produttori, gli

importatori, i rivenditori. I produttori han­

no «liritto ai maggiori riguardi non solo per

il vantaggio dell'acquisto diretto dal pro­

duttore, ma sopratutto perchè il produttore

favorito sente l’incentivo ad aumentare e

migliorare la produzione; vengono poi, in

graduatoria di necessità, gli importatori, in

quanto recano derrate al mercato e attivano

il commercio; ultimi sono i rivenditori, i

quali non portano alla città nè roba propria

nè roba altrui, ma acquistano sul mercato

stesso la merce che poi rivendono aumentata

nel prezzo del proprio guadagno.

Anche i rivenditori compiono una funzio­

ne utile, in quanto essi esercitano il cosidet­

to « mezzo ingrosso », a servizio dei piccoli

minutanti e liberano i grandi importatori dal

commercio minore, che sarebbe loro di di­

sturbo; ma questa riconosciuta utilità non

è di grado tale, che ai rivenditori spetti di

essere anteposti ai produttori ed agli im­

portatori. Ora nel mercato si era appunto

venuta creando da anni questa situazione,

che sulla piazza Borgo Dora — centro del

mercato della verdura — i rivenditori oc­

cupavano i posti migliori, tantoché per giun­

gere ai produttori bisognava attraversare una

siepe di rivenditori, siepe che serviva spes­

so a fermare l'acquisitore. Questo è lo stato

di cose, del quale giustamente si lagnavano

gli agricoli041.

D'altra parte non sarebbe stato possibile

allontanare dalla piazza tutti i rivenditori —

un centinaio circa, in maggioranza povere

donne — senza rovinare il loro piccolo com­

mercio, che da anni è la fonte unica del

loro guadagno.

Il Podestà ha perciò disposto che una ri­

stretta Commissione di competenti, compo­

sta dei rappresentanti le Federazioni degli

agricoltori e dei commercianti, studiasse il

modo di conciliare gli opposti interessi;

quindi, esaminate le proposte della Com­

missione, ha stabilito di riunire in un solo

gruppo i rivenditori, assegnando loro l'an­

golo della piazza tra la Dora e la chiesa dei

SS. Simone e Giuda. Ivi essi hanno potuto

sistemarsi abbastanza bene — relativamen­

te alle difficoltà del luogo — avendo un

fronte ampio che consente a molti di essere

in prima fila ed agli altri di essere facil­

mente avvicinati dai compratori ; onde si

prevede che assai rapidamente la clientela